Jesi-Fabriano

Chernobyl, il circolo jesino Azzaruolo continua il suo impegno per la popolazione bielorussa

Il Circolo Legambiente “Azzaruolo” di Jesi torna in Bielorussia con il progetto “Oltre l’accoglienza” e rivolge un appello a imprese, privati e istituzioni: «Anche un piccolo contributo consentirà di aiutare queste popolazioni»

Il circolo Legambiente Azzaruolo e il Premio Vallesina: nel 2008 hanno donato un mezzo alla popolazione
Il circolo Legambiente Azzaruolo e il Premio Vallesina: nel 2008 hanno donato un mezzo alla popolazione

JESI – Prosegue l’impegno del circolo jesino “Azzaruolo” di Legambiente per le popolazioni bielorusse a distanza di 32 anni dal terribile incidente nucleare di Chernobyl.

Dopo anni di contatti e relazioni intercorse tra l’associazione e la popolazione locale, il prossimo aprile (dal 12 al 19) Vincenzo Russo del circolo jesino e coordinatore del progetto “Oltre l’accoglienza 2018”, consegnerà alla scuola di Dobrush un contributo per la realizzazione di interventi sull’edificio, come suggerito dallo stesso istituto. Dobrush si trova nella Regione di Gomel nel sud est della Bielorussia e Chernobyl si trova a circa 200 chilometri, in Ucraina. La storia della tragedia nucleare racconta che la maggior parte delle polveri dell’incendio, quelle più nocive, furono spostate dal vento e poi ricaddero con la pioggia proprio a Dobrush e Vetka che risultarono tra le aree colpite più contaminate: ecco perché Legambiente di Jesi ha deciso di concentrare gli interventi in questa zona.

Jantosca dottor
Il dottor Jantosca dell’Asur jesina in servizio al pronto soccorso di Vetka

«Purtroppo la somma disponibile non basta a coprire tutte le necessità – spiega Vincenzo Russo, coordinatore del progetto – e si dovrà scegliere quale opera effettuare, ma come si fa a scegliere fra munire di porte i bagni della scuola o mettere le finestre alla palestra? Per questo, rivolgiamo un appello a imprese, privati e istituzioni: aiutateci, anche un piccolo contributo ci consentirà di non dover fare una scelta sofferta e quasi incomprensibile. Molto è stato fatto, ma ancora molto si deve fare».
Dal 1986, anno della tragedia, sono stati numerosi i circoli Legambiente che hanno organizzato iniziative e progetti di intervento umanitario ed accoglienza, con la collaborazione di partner pubblici e privati. In particolare il Circolo jesino si è dato da fare per l’accoglienza dei bambini bielorussi presso famiglie della Vallesina, al fine di ridurre le conseguenze nocive dei radionuclidi.

Vincenzo Russo
Vincenzo Russo

«Dal 2007 si è aperta una nuova fase, meno legata all’emergenza e volta a migliorare le condizioni generali di vita della popolazione, sotto il profilo ambientale, culturale, della sicurezza e della sanità – spiega – Abbiamo donato impianti, ambulanze, strutture igieniche a scuole e strutture sanitarie a ospedali, attivato scambi formativi di personale medico e docente, cercando di innescare un circolo virtuoso e di crescita».

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