CHIARAVALLE – Dal giorno in cui l’uomo d’affari Kenneth Arnold ne avvistò una formazione sul monte Rainier negli Stati Uniti, il 24 Giugno 1947, i cosiddetti “dischi volanti” sono stati segnalati a più riprese in tutto il mondo.
La sigla anglosassone UFO, coniata dall’USAF, l’aeronautica militare americana, indica questo fenomeno persistente ed inspiegato. L’evento verificatosi a Roswell, sempre negli USA, il 2 luglio 1947, è considerato il primo caso di contatto degli esseri umani con un Ufo. La vicenda divenne famosa perché per gli ufologi a Roswell si verificò lo schianto di un UFO e il presunto recupero di materiali extraterrestri, tra cui cadaveri alieni, da parte dei militari statunitensi. Domenica 1 ottobre, dalle 15,30, all’auditorium della Croce Gialla di Chiaravalle si partirà proprio da qui: “Dopo Roswell, l’inizio di una nuova era?”, è infatti il titolo del 14° convegno ufologico delle Marche, organizzato dal chiaravallese Mirco Brunelli, noto ufologo, che vedrà tra i relatori Roberto Pinotti, fondatore e segretario generale del Centro Ufologico Nazionale, e lo scrittore e giornalista Maurizio Baiata.
«Settant’anni di ufologia – afferma Brunelli – e a conti fatti, fra il 1947 e il 2017, abbiamo oltre 12 mila dossier ufficiali dei militari USA, oltre 700 dei quali rimasti inspiegabili. 1.700, invece, i dossier agli atti dello stato francese raccolti dal 1977, il 28% dei quali resta ugualmente inspiegato. Circa 500 i casi tuttora inspiegati registrati in Italia dal Reparto Generale Sicurezza dell’Aeronautica Militare, mentre il Centro Ufologico Nazionale (CUN) ha agli atti oltre 12 mila rapporti, lo stesso numero di quelli USA. Troppi? No.
Oggi si dispone di circa 1 milione di casi documentati, almeno 200 mila dei quali sono di fonte istituzionale, da quelli della Royal Air Force britannica a quelli del KGB dell’ex URSS. Nessuno ormai osa più dire che il fenomeno degli Ufo non è reale. Anzi, perfino la chiesa cattolica – sottolinea Brunelli – ha significativamente tradotto nella sua lingua ufficiale, il latino, la sigla UFO (Unidentified Flying Objects, oggetti volanti non identificati): Res Inexplicatae Volans.
Nei primi 50 anni (1947-1997) erano state raccolte circa 2.000 fotografie, ma negli ultimi 20 anni, grazie alla foto digitale e ai telefonini diffusi a livello planetario, ne sono saltate fuori altre 8mila, con una crescita numerica esponenziale. Già, ma quali sono quelle autentiche? Le falsificazioni accertate sia nei primi 50 anni che negli ultimi 20 restano in effetti nell’ordine del 10 per cento, mentre il resto documenta le inspiegate ‘cose che si vedono nel cielo’ di junghiana memoria». Di questo e di molto altro si parlerà a Chiaravalle domenica 1 ottobre con esperti di fama mondiale.