CHIARAVALLE – Il Solito Dandy approda a Chiaravalle. Torinese, ventiquattro anni, ironico e romantico, deve la sua passione per la musica alla mamma che proprio il giorno prima dell’esame di terza media l’ha caricato in macchina, facendogli sobbarcare i 300 chilometri che dividono Torino da Verona, per non perdersi il concerto degli Who.
Fabrizio Longobardi, in arte “Il Solito Dandy”, non c’è che dire: non è da tutti i giorni ne da tutti i genitori trascinare il proprio figlio tredicenne il giorno prima di un esame a un concerto della band di Pete Townshend. Cosa diciamo alla mamma?
«Le dico grazie mille volte. Dopo quel concerto ho voluto a tutti i costi che mi comprassero una chitarra elettrica e così la passione per la musica si è impadronita di me».
Venerdì 2 febbraio alle ore 22 al Piccadilly di Chiaravalle presenti il tuo primo album “Buona felicità”. Che tipo di canzoni sono le dieci che compongono il lavoro?
«Sono canzoni d’amore per chi si trova solo a fine serata, per chi si sveglia con i timbri e la nausea del sabato sera, per chi guida a piedi scalzi nella notte. Avevo iniziato facendo punk e ascoltavo e suonavo i Sex Pistols, i Clash ma avevo anche una duplice anima che mi faceva apprezzare anche Venditti, Battisti, Dalla. Lo spirito cantautorale ha preso il sopravvento anche perché sono cresciuto con le canzoni di Cesare Cremonini, Raf, Luca Carboni e la musica degli anni Novanta».
Perché la scelta del nome d’arte “Il Solito Dandy”?
«Nasce da un soprannome che mi avevano affibbiato al liceo per il mio modo di comportarmi e di vestirmi e da lì ho giocato un po’ con l’ironia. Cerchiamo di fare musica d’autore ma in fondo è pop bello e buono».
Il titolo dell’album, “Buona Felicità”, è un augurio, uno sberleffo sarcastico o che cosa?
«È semplicemente il primo augurio che mi è stato rivolto prima di scrivere la prima canzone del disco. Per me la felicità esiste: sarà che sono giovane ma credo che se si scava la felicità si può trovare. L’album è un racconto autobiografico incentrato su una storia d’amore. Le canzoni sono tratte da episodi e storie importanti del mio passato ma sono sempre rivolto al futuro che può riservare davvero tanta felicità».