CHIARAVALLE- Sollievo e pace, finalmente, per tutti coloro che hanno subìto sette anni di vicenda giudiziaria, con tutto ciò che ne consegue anche a livello umano e politico. È la sensazione dopo la sentenza di archiviazione del procedimento per un presunto danno erariale di un milione di euro al Comune di Chiaravalle, scaturito da un esposto presentato da un ex politico e dal sindaco Damiano Costantini (in ottemperanza al fondamento normativo secondo cui vi è l’obbligo di denuncia alla Corte dei Conti da parte degli organi della Pubblica Amministrazione dei fatti dannosi per l’Erario posti in essere dai dipendenti pubblici, o da soggetti, persone fisiche o giuridiche, comunque assoggettati alla giurisdizione contabile) relativamente alla questione del chiostro dell’abbazia cistercense e dell’orto del prete.
La vicenda relativa al presunto danno erariale subìto dall’Ente Comunale di Chiaravalle vedeva coinvolti l’ex Sindaco Daniela Montali, l’allora giunta comunale (tutti gli ex assessori) l’allora segretario comunale, l’ex dirigente dell’area gestione del territorio e tutti gli allora consiglieri comunali di maggioranza (9) ed alcuni dell’opposizione (3). Insomma, un terremoto che travolse anche il Consiglio comunale di allora, con conseguenze pesantissime. Il provvedimento che ha definito la vicenda mettendo finalmente la parola fine a questo doloroso, lungo iter, è un decreto di archiviazione della Procura Regionale presso la Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti delle Marche che, accogliendo le argomentazioni e le deduzioni difensive degli accusati, ha ritenuto che non vi fossero i presupposti per esercitare l’azione di danno erariale nei confronti degli accusati medesimi i quali, quindi, non sono stati neppure citati a giudizio dinanzi alla Corte dei Conti. Un provvedimento definitivo e preliminare rispetto alla instaurazione del giudizio contabile, che non si è neppure celebrato.
La Procura Regionale, all’esito delle deduzioni inviate da tutte le difese degli accusati (rappresentate dagli Avvocati Franco Argentati, Roberta Dardani, Andrea Galvani, Cristina Gazzani, Antonio Mastri, Mario Rampini, Antonella Ricci, Edoardo Maria Stecconi, Mario Tigano, Marco Flavio Torelli, Antonella Vitali) ha ritenuto carenti i presupposti per l’esercizio dell’azione di danno erariale sia sotto il profilo oggettivo che sotto quello soggettivo, giudicando «corretta ed in buona fede la condotta degli accusati», entrando nel merito della vicenda giudiziaria e della fondatezza della notizia di danno.
Parallelamente, anche se distinta rispetto a quella della Corte dei Conti, la vicenda penale, che invece non ha riguardato tutti coloro che erano coinvolti nella vicenda contabile ed erariale ma soltanto alcuni e si è conclusa nel novembre scorso con la pronuncia di estinzione del reato per intervenuta prescrizione.