CHIARAVALLE – Sanità pubblica per i cittadini, non un privilegio in base alla ricchezza. La lista Civica Chiaravalle Domani esprime contrarietà in merito alla proposta di legge sulle sperimetazioni gestionali.
Proposta che «la Regione Marche si appresta ad approvare e che disciplina le sperimentazioni gestionali in tutti gli ambiti del servizio sanitario regionale, compreso l’ambito sociale, con la possibilità di un consistente ingresso di partner privati e senza privilegiare il coinvolgimento delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, che al contrario andrebbero incoraggiate permettendo al mondo del volontariato di utilizzare le risorse legate alle donazioni come contributo al rafforzamento dell’offerta sanitaria pubblica – spiega la civica che sostiene Damiano Costantini candidato a sindaco – Una legge che, oltretutto, viene proposta prima della definizione del nuovo Piano Sanitario Regionale e che non chiarisce la sorte dei dipendenti pubblici che operano nelle strutture che verranno interessate dalle sperimentazioni».
La Civica sottolinea quanto accaduto negli anni scorsi a Chiaravalle: «Oltre all’intravedere il rischio di un incremento incontrollato della presenza del privato nel sistema sanitario regionale che, con il diritto di prelazione inserito nella PdL, entrerà in competizione con la sanità pubblica anche attraverso l’utilizzo di macchinari e strutture pubbliche pagati con i soldi dei contribuenti, esprimiamo forte preoccupazione per il futuro dei tredici piccoli ospedali che sono stati riconvertiti in strutture territoriali, come l’ospedale di comunità di Chiaravalle, poiché sono già state sottoscritte convenzioni con soggetti privati per la gestione di ex ospedali come quello di Cagli e di Macerata Feltria. Grave è inoltre la possibilità garantita dalla PdL, di trasformazione della sperimentazione in gestione ordinaria, sulla base di una mera relazione redatta dal dirigente della struttura organizzativa regionale competente e disposta dalla Giunta regionale».
La Civica quindi si affianca «al giudizio critico e alle forti preoccupazioni espresse in modo unitario dai sindacati e ribadiamo la nostra contrarietà a quello che si sta stagliando all’orizzonte della sanità delle Marche. Appaiono utili le proposte di miglioramento del testo di legge che contribuiscano ad eliminarne le ambiguità e a garantire comunque le opportunità di intervento del Terzo settore. Siamo convinti che la migliore sanità per i cittadini sia quella pubblica, l’unica che possa garantire il diritto alla salute di tutti i cittadini, distribuita sul territorio, efficiente, equa e non un privilegio in base alla ricchezza».