Jesi-Fabriano

Chiaravalle: gli studenti rivivono in teatro il dramma del Viaggio ad Auschwitz

L'attore Gimmi Basilotta ha ripercorso a piedi in 76 giorni i 1985 chilometri che separano il cuneese dal campo di concentramento. Piece per riflettere e approfondire una tragedia di immani proporzioni. L'intervento dell'assessore Favi

CHIARAVALLE – Gimmi Basilotta il Viaggio ad Auschwitz l’ha fatto davvero. Nel 2011 insieme ad altri “pellegrini” ha ripercorso a piedi il viaggio di deportazione che nel 1944 portò 26 ebrei di Cuneo da Borgo San Dalmazzo al terrificante campo di concentramento. Quel viaggio di Gimmi Basilotta è divenuto un intenso spettacolo teatrale che, nel Giorno della Memoria, è stato rappresentato al teatro Valle davanti ad un pubblico di soli studenti degli istituti comprensivi “Rita Levi-Montalcini”, “Maria Montessori” e “Podesti – Calzecchi Onesti”. Dopo l’introduzione dell’assessore alla pubblica istruzione Francesco Favi e del rappresentante dell’Anpi, Cristiano Cecchini, Gimmi Basilotta, accompagnato sul palco da Isacco Basilotta che ha suonato dal vivo la musica, ha idealmente ripercorso in un’ora davvero significativa e dai contenuti profondi il tragitto che i deportati furono costretti a compiere dall’Italia ad Auschwitz. Ebbene quei 1985 chilometri Basilotta e i suoi amici li hanno ripercorsi a piedi: un lunghissimo cammino attraverso l’Italia, l’Austria, la Repubblica Ceca e la Polonia, durato 76 giorni, dal 15 febbraio 2011, ricorrenza della partenza da Borgo San Dalmazzo dei 26 ebrei catturati dai nazisti in provincia di Cuneo, al 1° maggio 2011, il giorno della memoria in Israele.

Un momento dello spettacolo

Il viaggio percorso interamente a piedi da tre persone, accompagnate da un fotografo, un videomaker, un addetto all’informazione e con il supporto di due automezzi, è stato un pellegrinaggio laico in cui la dimensione fisica e quella spirituale si sono fuse insieme; un viaggio fatto di strada e di fatica ma al tempo stesso di relazioni concrete e di rapporti umani vitali con l’ambiente circostante. Gli studenti chiaravallesi sono stati coinvolti  emotivamente ed hanno partecipato attivamente e con grande attenzione allo spettacolo, riflettendo profondamente sulla storia della Shoah. La rappresentazione è stata seguita da un momento di confronto tra il protagonista e il pubblico e dalla assegnazione di un piccolo “compito” agli alunni: ciascuno di loro ha scritto un pensiero sulla Shoah sopra un foglio di carta ritagliato a forma di stella di David.

L’assessore Francesco Favi e Cristiano Cecchini dell’Anpi

«Un’occasione per ragionare e parlare di memoria – ha detto l’assessore Favi – scoprendo e toccando con mano quanto essa sia ora una necessità e un dovere, non solo per il rispetto della storia, di chi l’ha vissuta, ne ha sofferto e ne è stato sopraffatto, ma per poter vivere il presente in modo consapevole con la speranza di affrontare insieme un futuro migliore».