CHIARAVALLE – Una storia potente, coraggiosa e carica di speranza. Molto più forte del male che le è stato fatto. È la storia di rinascita di Lucia Annibali, avvocata, cavaliera della Repubblica e deputata. Ma soprattutto simbolo della lotta alla violenza sulle donne.
Lucia è rimasta vittima di una brutale aggressione con l’acido pianificata dal suo ex fidanzato Luca Varani, poi condannato a 20 anni di reclusione. Quell’uomo voleva cancellare per sempre la sua bellezza, ma Lucia più forte anche della morte, è sopravvissuta e si è ripresa la sua vita. I segni di quel tentato omicidio sono oggi crepe da cui entra una luce nuova, di speranza. Lucia Annibali ha raccontato la sua storia in due libri (il primo, “Io ci sono. La mia storia di non amore” ha ispirato un film per la tv con Cristiana Capotondi nei panni proprio della protagonista).
«Sono passati 12 anni da quell’evento che ha cambiato per sempre la mia vita – racconta Lucia Annibali ai nostri microfoni – ho fatto tante cose, esperienze personali, lavorative, istituzionali, politiche. Ho incontrato studenti, ragazzi, sono andata nelle carceri. Un impegno a tutto tondo che ha caratterizzato la mia vita. Sono cresciuta, mi sono rafforzata, ho capito le mie capacità, ho imparato a costruirmi giorno per giorno, a pormi nuovi obiettivi. È cambiato il mio modo di pensare, è come se fossi uscita dal guscio».
Sabato, 8 febbraio, nella sede della Croce Gialla di Chiaravalle, ospite dell’Associazione giovanile Next Now e della libreria Motivi, Lucia Annibali ha presentato la sua seconda fatica letteraria “Il futuro mi aspetta”, scritto insieme alla giornalista Daniela Palumbo.
«Il mio primo libro l’ho dedicato agli ustionati raccontando la mia esperienza al Centro Grandi Ustionati, descrivendo la sofferenza ma anche la pazienza, il coraggio e il grande attaccamento alla vita degli ustionati. Il secondo libro, edito da Feltrinelli, lo dedico ai più giovani, alle bambine e ragazze, ma anche ai bambini e ragazzi dai 12 ai 16 anni. Poi lo leggerà chi vorrà. Si tratta di un libro che racconta una storia difficile ma importante, un modo di stare nelle cose e reagire alle difficoltà della vita. Parla di speranza, della violenza, ma con un linguaggio accessibile che può dare spunti di riflessione. Volevo lanciare loro un messaggio, attraverso la mia esperienza, trasmettere loro un insegnamento: è importante conoscersi e credere in sé stessi, perché così si diventa forti e questo fa aumentare il nostro valore. È fondamentale per riuscire a dribblare questa umanità che non sa riconoscere il valore della vita altrui».

Sono parole forti quelle di Lucia Annibali, che chiude il libro con una dedica alla nipotina Giulia. Un pensiero che è per tutte le bambine, in realtà. «Deve ricordarsi che è sempre importante ciò che pensa e ciò che prova, ciò in cui crede e ciò che è lei. Questo vale per tutte le bambine e le ragazze». Dopo 12 anni oggi Lucia Annibali è una donna diversa, che rinasce ogni giorno.
«Oggi sto bene. Ho le mie difficoltà certo, ho dovuto fare alcune rinunce, sacrifici, non è sempre semplice. Ma ho una vita soddisfacente e impegnata dal punto di vista civile, sociale e istituzionale». Di fronte a tanto male, si può perdonare? «Il perdono non è indispensabile, nel senso perdonare l’atto in sé o chi ha scelto di compiere un determinato atto. La cosa importante è perdonare sé stessi perché non può dipendere da noi il fatto che ci arrivi del male…e perdonare la vita, coglierne la seconda opportunità facendone il meglio possibile».
Lucia Annibali si è raccontata e ha parlato del fenomeno abominevole della violenza sulle donne in un vivace talk show insieme al giornalista Stefano Pagliarini, che partito da Ancona sta portando avanti la sua brillante carriera a Milano con uno sguardo sempre puntuale e attento al fenomeno. L’iniziativa, che ha riscosso un grande successo di pubblico, è stata promossa dall’associazione Next Now, formata da ragazzi under 35 di Chiaravalle con l’obiettivo di sensibilizzare e far riflettere su tematiche di attualità.
«Il nostro intento è fornire ai giovani degli spunti di riflessione sui temi che riguardano la loro crescita personale, supportati da esperti e da personaggi – come appunto oggi Lucia Annibali, simbolo della lotta alla violenza sulle donne – perché vogliamo dare un contributo positivo alla società», dice il presidente di Next Now Alex De Cesare. «Questo libro è potente e attraverso il linguaggio e le parole può scuotere le coscienze e aiutare a cambiare le cose contro questo abominevole fenomeno della violenza sulle donne. Noi di Motivi ci crediamo davvero, per questo consigliamo di leggerlo», aggiunge Lorenzo Fabbri della Libreria Motivi co-organizzatrice della presentazione, abbinata a un altro evento molto importante: l’inaugurazione della panchina rossa simbolo della lotta alla violenza sulle donne, che la Croce Gialla di Chiaravalle dona alla città.

«Ci troviamo a intervenire in situazioni difficili, toccando con mano la violenza ogni giorno, durante i servizi di emergenza e soccorso – spiega il presidente Francesco Pellegrini – ci troviamo a intervenire in situazioni difficili, in cui la violenza domestica e di genere si manifesta con tutta la sua drammaticità. È proprio questa esperienza diretta che ci ha spinti a fare qualcosa di concreto per sensibilizzare la comunità e promuovere una cultura del rispetto e della non violenza. La panchina rossa rappresenta dunque un simbolo di impegno collettivo e un monito per tutti: non possiamo restare indifferenti. L’iniziativa nasce dai ragazzi del gruppo ricreativo della Croce Gialla di Chiaravalle, che hanno fortemente voluto realizzare questo progetto per ricordare le vittime di femminicidio e porre l’attenzione su una problematica purtroppo ancora attuale».
