CHIARAVALLE – Guido Molinelli è stato un sindaco speciale nella storia di Chiaravalle. A lui, che lasciò un’impronta profonda nella città che risorgeva dai drammi e dalle macerie della Seconda Guerra Mondiale, lo storico locale Carlo Vernelli dedica ora un libro dettagliato e puntuale dal titolo “Guido Molinelli, un sindaco di Chiaravalle nella storia d’Italia”, che è stato presentato ieri al circolo Arci che porta proprio il nome di Molinelli che nacque a Chiaravalle nel 1894 e fin da giovanissimo aderì al Partito Socialista Italiano.
Nel 1920 partecipò alla rivolta dei bersaglieri di Ancona, collaborando con i giornali “L’Avanti” e il locale “Bandiera rossa”. Nel 1921 aderì al Partito Comunista Italiano e nello stesso anno fu nominato segretario della Camera del Lavoro di Macerata. Nel 1922 fece parte degli Arditi del popolo e venne arrestato poco prima dell’occupazione fascista di Ancona con l’accusa di attività sovversiva. Nelle elezioni politiche del 1924 fu eletto deputato; arrestato a Roma nel 1926 e poi confinato a Ustica con Gramsci, condannato a 14 anni di reclusione, venne liberato nel 1932 in seguito all’indulto concesso in occasione del decennale della marcia su Roma. Arrestato nuovamente nel 1940 e ancora confinato riuscì a liberarsi solo dopo l’8 settembre 1943. Nel gennaio 1944 entrò a far parte del primo governo Bonomi come sottosegretario al Ministero dell’industria e commercio. Nel 1945 fece parte della Consulta nazionale, membro della Costituente e del Senato e divenne sindaco di Chiaravalle. Morì a Roma nel 1964. Ora lo storico Carlo Vernelli ha riempito un vuoto che andava colmato con una biografia sul primo sindaco della città.