Jesi-Fabriano

Chiaravalle: Rifondazione si candida «per ripristinare canali decenti di democrazia e di partecipazione»

Vita democratica «rinsecchita», problemi occupazionali, piano urbanistico assente, crollo del valore degli immobili, servizi sanitari all'osso: Rifondazione fa il punto

Corso Matteotti, la strada principale del centro storico di Chiaravalle
Corso Matteotti, la strada principale del centro storico di Chiaravalle

CHIARAVALLE – Confronto acceso in città in vista delle prossime elezioni amministrative di maggio. Nel dibattito entra anche Rifondazione Comunista Circolo L.Geymonat di Chiaravalle intende aprire il confronto su questioni che «ci sembrano dimenticate o sottovalutate».

In merito alle alleanze, Rifondazione Comunista chiarisce «Ci alleiamo con le persone e i soggetti che in questi anni hanno difeso i diritti sociali, praticato solidarietà attiva, accolto i migranti, praticato l’impegno antifascista. Poco ci interessa il “noantrismo civista” confuso, lo “strapaese” perbenista rifugio di ipocrisie, men che meno ci interessa, chi come il PD, in coerenza con un passato amministrativo a cui, spesso soli, abbiamo fatto opposizione, ha modellato una Chiaravalle
senza un progetto e senza un futuro, sia sul piano delle scelte urbanistiche sia su quello sociale ed economico».

Secondo il partito politico, l’amministrazione uscente ha agito dove non poteva fare a meno: asfaltature, illuminazione pubblica, messa in sicurezza della discarica e di alcuni edifici pubblici, mentre «altre le ha narrate con un’ enfasi inversa ai fatti, si pensi a Piazza Mazzini dove, quando saranno terminati i lavori tutti potranno vedere il topolino partorito da un monte di parole.

L’essenziale però manca. Partiamo dall’urbanistica, se è vero che sono state bloccate alcune scelte, a cominciare dall’area Fintecna, che avrebbero gridato vendetta se realizzate, è vero pure che alcune di queste sono avvenute dopo che Rifondazione, per prima le aveva segnalate (vedi il megastore di Camerata e le lottizzazioni commerciali già in atto a Grancetta)».

Alla mancanza di uno strumento urbanistico, secondo Rifondazione, va aggiunto che «a Chiaravalle c’è stato il crollo
del valore degli immobili (più che altrove) segno di una ridotta attrattività ma pure occasione per progettare e governare la ristrutturazione (se si avesse un progetto). Così come la questione dei servizi sanitari che dopo una straordinaria partecipazione popolare per difendere l’Ospedale, ci regala invece ogni giorno un servizio in meno e una difficoltà in più. Nel frattempo, la cessione delle quote di Conerobus, la
vicenda di Multiservizi e Extra portano ulteriori e striscianti privatizzazioni, la viabilità cittadina è rimasta invariata e caotica e con essa i problemi, a cominciare dalla non scelta di pedonalizzazione i Corso Matteotti ma soprattutto con una situazione di inquinamento atmosferico di cui da anni non si pubblicano più i dati».

Criticità anche sul fronte dell’occupazione con «dati drammatici» alla luce della situazione della Manifattura Tabacchi: «Rischiamo di perdere gli ultimi brandelli di quello che per secoli è stato il fulcro economico della città». Rifondazione parla inoltre di «uno spaventoso rinsecchimento della vita democratica cittadina, sparite le assemblee pubbliche, a
cominciare da quelle canoniche sul bilancio comunale, chiuso il giornale comunale, trasformate le occasioni pubbliche di confronto in manifestazioni di propaganda, è diventato molto più difficile per l’opinione pubblica avere elementi di giudizio e di confronto, tutto galleggia in uno squallido dibattito, spesso su
media semiclandestini, tra corifei attempati rabbiosi e smemorati e personaggi di varia natura, sintomo grave della crisi della politica». Rifondazione si candida «per ripristinare canali decenti di democrazia e di partecipazione. Questo sarà e continuerà ad essere il nostro contributo per la città».