JESI – A vedere il manifesto della chiusura per cessazione attività non ci si crede, eppure da lunedì inizia la svendita alla Libreria Cattolica di Corso Matteotti per cessazione attività.
«Ho provato a vendere l’attività – spiega il titolare Sandro Grilli – Alcuni sono anche venuti a vedere tramite agenzie ma alla fine non abbiamo concluso niente».
Una decisione la sua presa con rammarico?
«No, ho vissuto anni bellissimi in libreria e adesso voglio godermi la pensione. Lavorare in mezzo ai libri è fantastico ma chi fa questo lavoro è un missionario, me lo aveva detto Sergio Zavoli ed è così. Tante, troppe ore in negozio, sono stanco».
La Libreria Cattolica è un pezzo di storia di Jesi ma lei ha lavorato anche con le scuole e con autori importanti..
«Il primo contratto d’affitto risale al 1931, sicuramente la più antica libreria della città, forse delle Marche. inizialmente era di un amico di mio suocero che l’ha veduta a lui. io sono arrivato nel 1972 come commesso, l’ho rilevata nel 1981. Nel corso di questi anni ho realizzato cataloghi per mostre, ho fatto il rappresentante, organizzato tanti incontri con personaggi come Dacia Maraini, Margherita Hack, Monica Guerritore, il Premio Strega Giorgio Montefoschi. Giorgio Albertazzi veniva qui, lo trovavo spesso sulle scale (nella parte della libreria difronte all’ingresso principale, ndr) a consultare volumi, ci sono anche stati i Simple Red, Vittorio Gassman, Giovanni Spadolini che arrivò in macchina e parcheggiò proprio davanti la libreria, Franco Battiato. Tantissimi anche gli autori jesini che portano qui i loro libri».
A vedere il manifesto che annuncia la svendita si rimane basiti, i clienti come hanno reagito?
«I cartelli sono stati affissi ieri ma qualcuno è già venuto a testimoniare affetto per me e questo posto. Un signore mi ha detto di essersi commosso».
Lunedì inizia la svendita?
«Iniziamo lunedì e poi proseguiamo per tre mesi, fino al 10 settembre. Ci saranno tante occasioni, non so come reagiranno i clienti: tempo fa avevo fatto una promozione, pubblicizzata sia su internet che con manifesti eppure non ho visto riscontri importanti».
Si comprano meno libri?
«Sicuramente. Molti leggono dai telefoni, sul computer. A me i libri piace averli tra le mani, come le fotografie, preferisco stamparle che averle sul telefono. C’è stata una contrazione delle vendite, come d’altronde il tutti i settori: solo le grandi catene riescono ad andare avanti. Basti vedere che anche ad Ancona hanno chiuso le storiche librerie Fogola e Canonici. Queste grandi catene hanno un’organizzazione differente come anche i supermercati che prendono il materiale scolastico, tagliano le gambe a noi. Le aperture di domenica mi trovano contrario, questo sistema non mi piace, fa passare la voglia e poi c’è poco passeggio sul Corso Matteotti».