JESI – «L’azienda deve ritirare la procedura di mobilità. Una tagliola che scade intorno al 23-24 febbraio prossimi». Così lavoratori Caterpillar e sindacati riuniti in sciopero e in presidio davanti allo stabilimento di via Roncaglia di cui la multinazionale americana ha annunciato la chiusura. Anche nel Comitato aziendale europeo la proprietà ha annunciato, riferiscono i sindacati, la dismissione del sito di Jesi. «Hanno detto – spiegano – che si impegneranno a trovare un compratore. Ma con la procedura di mobilità aperta, pare difficile che in tre mesi possa esserci un acquirente. Va ritirata la procedura, non possiamo stare con le spalle al muro».
Il richiamo è alle lotte con le quali, fra anni ’70 e ’80 del secolo scorso, la città riuscì a dare un futuro alla storia industriale della Sima, di cui il sito Caterpillar è erede. «Questa è una fabbrica che ha 90 anni- dice col groppo in gola Diego Capomagi, lavoratore e componente Fiom Cgil della Rsu – l’hanno tenuta aperta nella crisi della Sima e la terremo aperta anche noi. Dall’incontro di venerdì scorso non vanno via dalla testa le facce: quella di chi ci ha annunciato la chiusura in Confindustria e quelle che ho trovato tornando qui. Incredulità e sgomento di quelle facce trasformiamole in forza».
A mezzogiorno di oggi 13 dicembre in Regione l’incontro di lavoratori e sindacati col presidente Francesco Acquaroli e l’assessore al lavoro Stefano Aguzzi che, stamane, era alle 9 al presidio Caterpillar. «Questione che va affrontata su un tavolo nazionale, il presidente Acquaroli si è già rivolto per lettera al Mise- dice Aguzzi – la prima cosa deve essere l’unità di intenti fra tutti, su come muoverci ragioneremo insieme a voi lavoratori e d’accordo con voi. Dal sindaco Massimo Bacci, che sarebbe stato oggi con me se non fosse stato per un contatto diretto nei giorni scorsi con un positivo al Covid che lo tiene per questo a casa, ho ricevuto un riferimento per istituire un contatto con l’azienda. Ma prima di rivolgermi alla proprietà voglio capire bene quale sia la situazione qui, parlandone con dipendenti e sindacati. La situazione è deplorevole e difficile, spero non drammatica ma va affrontata, non possiamo perdere altri posti di lavoro».
I lavoratori proseguiranno oggi con 8 ore di sciopero per turno, proseguiranno la mobilitazione nei prossimi giorni con un rientro graduale in fabbrica. Al presidio fra gli altri la consigliera e ex assessora regionale Manuela Bora (Pd): «Serve una legge nazionale che fermi le delocalizzazioni, della questione Caterpillar ho parlato con i vertici nazionali del partito Enrico Letta e Andrea Orlando». Al presidio anche i senatori Cinque Stelle Mauro Coltorti e Sergio Romagnoli. Fra i volti della politica locale quelli di Stefano Bornigia (Pd) e Samuele Animali (Jesi in Comune). Fra i lavoratori con la sua telecamera per un reportage anche Andrea “Zoro” Bianchi, volto noto di Propaganda Live di La7.