FABRIANO – Dopo il Tar delle Marche, anche il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso presentato nel 2020 dal Comune di Fabriano contro la chiusura del punto nascita dell’ospedale Engles Profili. Il ricorso del Comune è stato rigettato, la chiusura è legittima. «La chiusura del punto nascita di Fabriano è una vicenda che è stata gestita malissimo da tutti i soggetti coinvolti, e che si chiude con una sentenza dall’esito scontato», il commento del sindaco di Fabriano, Daniela Ghergo. «Purtroppo a pagare le conseguenze sono stati unicamente i cittadini delle aree interne, che si sono visti privati di un presidio necessario e insostituibile. Ovviamente la sentenza si basa su motivazioni giuridiche afferenti alle normative in vigore all’epoca, ma ritengo che la questione dell’apertura del punto nascita a Fabriano sia ancora aperta e vada affrontata politicamente con argomenti che tengano conto della peculiarità e delle esigenze del nostro territorio. È infatti inaccettabile – prosegue Ghergo – che i punti nascita della regione Marche siano tutti situati al di fuori delle aree interne. Non è accettabile che ai cittadini delle aree interne venga riconosciuto solo il diritto di morire nel proprio territorio di appartenenza e non quello di nascervi. Su questo continueremo a chiedere con forza di far valere i diritti di un intero territorio», conclude.
La polemica
Sulla questione intervengono anche i Codici Marche Odv, Centro per i Diritti del Cittadino. «La sentenza del Consiglio di Stato, che giustifica la chiusura con la motivazione delle poche nascite, è un esempio chiaro di come si subordinano la salute e il benessere delle puerpere e dei neonati a mere considerazioni mercantilistiche», dichiara il segretario Massimo Guido Conte. «Non si capisce la ratio di un ragionamento che ignora le reali esigenze del territorio e della popolazione. Questa vicenda è stata gestita malissimo da tutti i soggetti coinvolti e si chiude con una sentenza dall’esito scontato. A pagare le conseguenze sono unicamente i cittadini delle aree interne, che si vedono privati di un presidio necessario e insostituibile». Codici Marche Odv, continuerà a battersi «affinché i diritti dei cittadini delle aree interne siano rispettati e affinché si trovi una soluzione politica che tenga conto delle reali necessità del territorio. Chiediamo con forza che vengano riconosciuti i diritti di un intero territorio e che si provveda a ripristinare un servizio essenziale come quello del punto nascita», conclude Conte.