JESI – La neve ha accolto il feretro, la neve lo ha salutato. Tra gli applausi dei tanti che hanno partecipato, stamattina primo marzo, ai funerali di Ezio Bardi.
Per il “re delle meringhe“, scomparso improvvisamente per un malore fatale, tante lacrime, tanto affetto, tanta commozione.
La sorella Roberta, ancora attonita, ha seguito il rito funebre composta nel suo immenso dolore. Dolore che quasi si toccava.
Il parroco don Claudio Procicchiani ha officiato la messa a San Giovanni Battista, in una chiesa dove si incrociavano sguardi ancora increduli degli amici di palestra, dei clienti da una vita, dei dipendenti della famosa pasticceria di Corso Matteotti, dei familiari.
Tra questi, quella che lui considerava la sua “seconda mamma”, Graziella Paradisi, la 74enne che gli è stata accanto una vita, che organizzava il catering e tutto il lavoro “esterno” della pasticceria.
Graziella che lo ha ricordato, microfono in mano, mettendosi non sull’altare ma vicino alla bara, dove ha deposto una rosa rossa.
«Era quella che avresti dovuto mettere a me. E invece sono io che la porto qui, e te la regalo… Io che ho camminato al tuo fianco per 50 anni» ha scandito con la voce rotta dall’emozione.
Graziella che ha parlato con il cuore di una mamma, appunto, al suo «ragazzo buono, intelligente e semplice, che come me amava i bambini, i fiori, le stelle. Ora ci sarà una stella in più, in cielo, e sarai tu».
E che ha voluto sottolineare «la rabbia che provo in questo momento, insieme a un dolore profondo per la tua assenza. Ti dobbiamo tutti delle scuse per quando alle volte criticavamo. Ma tu hai lavorato tanto, ti applicavi con sacrificio e responsabilità, insieme a Roberta, per tenere alti la qualità e il nome di un marchio storico».
Il saluto, struggente, alla fine: «Ciao Eziuccio mio, vivrai sempre nel mio cuore. E spero che sarai tu, quando accadrà, a venirmi incontro».