Jesi-Fabriano

Cicloturismo, Jesi fuori da Noi Marche: «Risultati inferiori alle aspettative». Jesiamo: «Cecità»

L'amministrazione Fiordelmondo si sfila dal protocollo cui la precedente aveva aderito nel 2021, «non siamo soddisfatti restiamo in Marche Outdoor, progetto della Regione che non richiede oneri». Non ci stanno i civici

JESI – «Risultati inferiori alle aspettative» e Jesi si sfila dal protocollo “Noi Marche” per il cicloturismo cui aveva aderito nell’aprile del 2021, chiedendo alla società privata che ne gestisce la rete di «di astenersi dal pubblicare e diffondere materiale promozionale nel quale siano contenuti riferimenti alla città di Jesi». L’amministrazione Fiordelmondo decide invece di stare dentro il progetto “Marche Outdoor”, promosso dalla Regione Marche, «per il quale non sono previsti oneri diretti a carico del bilancio». Ma l’opposizione civica, che da maggioranza a sostegno dell’amministrazione Bacci aveva varato un anno e mezzo fa l’adesione al circuito NoiMarche Bike Life, insorge: «Ci si comporta come chi invita a cena e poi lascia il conto da pagare, una figuraccia istituzionale».

Cicloturismo, Jesi fuori da Noi Marche

L’intenzione di uscire da Noi Marche, era stata in qualche modo anticipata in Consiglio dall’assessore al turismo Alessandro Tesei: «Stiamo valutando se e quali benefici l’adesione abbia portato, a fronte degli oltre 3mila euro di quota annuali. Non siamo particolarmente soddisfatti di come è stata portata avanti la comunicazione e non è stato prodotto alcun report con dati sulla riuscita del progetto o sull’incremento della presenza in città di cicloturisti. Jesi è già in Marche outdoor e allora ci chiediamo se ha senso stare in un altro contenitore simile, dal percorso incompleto in particolare in Vallesina dove hanno aderito appena 6 altri Comuni e che si basa non su una mappatura del territorio ma sull’adesione e sul pagamento di una quota da parte del Comune a un soggetto privato».

Alessandro Tesei

Ora è arrivata la scelta della Giunta: «L’Amministrazione ha attivato una verifica in merito allo stato di attuazione del Protocollo, evidenziando risultati inferiori alle aspettative, sia per quanto riguarda il livello qualitativo della proposta promozionale sia per l’esiguo numero di adesioni da parte di altri Comuni contigui. L’adesione al Protocollo Noi Marche comporta una spesa annua di 3mila 500 euro, la partecipazione al progetto “Marche Outdoor” della Regione non comporta oneri di partecipazione». Ed è per questo secondo che si opta: «”Marche Outdoor” è finalizzato a promuovere il cicloturismo e le esperienze “all’aria aperta”, con un sito interamente dedicato e un’app scaricabile, i cui contenuti sono di facile e immediata fruizione da parte del pubblico italiano e straniero. Il progetto prevede un sistema di rete strutturato, costituito da percorsi tematici e georeferenziati, strutture di accoglienza specializzate, accompagnatori e servizi dedicati agli amanti della bicicletta, strumenti che consentono di accedere facilmente e rapidamente a tutte le informazioni e i servizi in base ai propri interessi. All’interno sono state inserite attività commerciali, artigianali ed agricole, strutture ricettive, agriturismi e ristoranti, negozi noleggio Bike e Centre Bike, servizi trasporti bike, Tour Operator, Agenzie di Viaggio. “Marche Outdoor” ha coinvolto, per finalità promozionali, illustri personalità nel campo dell’arte (Michelangelo Pistoletto) e dello sport (Vincenzo Nibali)».

Cicloturismo, Jesiamo: «Cecità»

Non ci sta Jesiamo, che parla di «poca visione sulla promozione del territorio. Sono più di 28 i Comuni marchigiani che si sono uniti a questo progetto promotore del cicloturismo, delle strutture bike friendly e dei bike hotel in poche parole il futuro turistico del nostro territorio. Jesi, lo scorso anno, è stato il primo comune della provincia di Ancona ad aderire all’iniziativa e grazie a questa presenza molti Comuni della Vallesina hanno aderito al progetto, unitamente a molte strutture, associazioni di categoria, guide turistiche tutte unite finalmente sotto il segno della promozione univoca del territorio, progetto che ha necessità di tempo per crescere e che non può essere giudicato solo dopo pochi mesi, un progetto che ha portato Jesi sulle mappe del cicloturismo e sulle principali riviste nazionali del settore. Nonostante una convenzione firmata per la durata di due anni l’assessore Tesei decide di uscire dopo il primo anno senza versamento della quota comportandosi come chi invita a cena e poi lascia il conto da pagare una figuraccia istituzionale nei confronti degli altri Comuni aderenti che mai avremmo voluto fare. Come ultima nota la delibera invita la società incaricata di seguire il progetto a non diffondere materiale promozionale contenente riferimenti alla città di Jesi, più che una visione una cecità assoluta sulla promozione turistica del territorio se non si è disposti ad investire poco più di tremila euro per reclamizzare la propria città».