JESI – Di nuovo in porta, a 50 anni. L’ultima volta era stato quasi quindici anni fa. «Ricordo bene anche la data: 7 aprile del 2002, campionato di Promozione. Ultima partita ufficiale con l’Ostra, contro il Fabriano. Finì 0-0. In quell’Ostra di ragazzini ricordo che alzavamo l’età media io e Giovanni Trillini, che ora allena la Jesina femminile». A raccontare il suo ritorno fra i pali a 50 anni è Andrea Giacconi, jesino, per vent’anni portiere a buoni livelli, fino in Promozione con i tre campionati di seguito vinti dal Largo Europa negli anni ’90. Dal 2002 “solo” preparatore dei numeri uno nelle varie squadre con cui ha lavorato. Fino a sabato scorso, 4 febbraio 2017, quando la Asd Serrana 1933, campionato di Terza categoria, ha avuto bisogno di lui anche in un’altra veste. Appunto, quella di numero uno. Risultato: Serrana- Cameratese 5-1. Un ritorno coi fiocchi.
«E dire che quest’anno in rosa di portieri ne abbiamo girati ben quattro- racconta Andrea Giacconi- per un motivo o per l’altro finiti tutti fuori causa. Una cosa mai vista, né da giocatore né da preparatore. I due ragazzi giovani, 19 anni, si sono dovuti fermare per infortuni. Un altro portiere che era arrivato con noi a dicembre da Arcevia aveva accusato un risentimento. E infine il giovedì prima di giocare con la Cameratese si è fermato anche l’ultimo dei disponibili, un esperto 37enne che ci dà una mano. Non c’era altra scelta: tesseramento lampo nelle giornata di venerdì e sabato in campo. Per la prima volta dopo 15 anni». Ed è andata anche bene. «Abbiamo vinto 5-1 con la seconda in classifica. Che tra l’altro nella gara d’andata di gol ce ne aveva fatti quattro. Ma spero davvero sia l’ultima volta e che per la prossima qualcuno dei quattro indisponibili riesca a rientrare. E comunque sabato di sicuro in panchina da numero 12 mi toccherà andare».
La prima volta di Andrea Giacconi, classe 1966, fra i pali quando era stata? «Avevo nove, dieci anni, con l’allora Paper Mais che poi diventò Pieralisi Jesi. Poi quasi vent’anni di Largo Europa. Con mister Marco Barchiesi vincemmo tre campionati, dalla Seconda categoria alla Promozione. Il periodo più bello per me che a Largo Europa ci abitavo e che, in quegli anni in cui il calcio locale era ancora fatto di squadre che rappresentavano il rione e di derby sentitissimi con gli altri quartieri, questa cosa la sentivo particolarmente. Dopo l’ultima partita con l’Ostra, ho iniziato da preparatore. Castelferretti in Eccellenza, Cingolana, Castelplanio e così via». Impressioni del ritorno? «Emozione neppure tanta. Me la sono tolta da tempo. Ma preoccupazione per la risposta a livello fisico sì. Perché gli anni ci sono e anche se alleno i portieri non mi alleno come gli altri. E poi giochiamo un po’ “alla Marco Barchiesi”: fuorigioco, difesa alta e corse per uscire fuori dai pali. E’ andata bene e una bella mano me l’ha data l’esperienza, che è fondamentale. Ma ora meglio tornare a lavorare sui ragazzi per farli crescere».