JESI – Non ha intenzione di tornare a Jesi, Cassio Morosetti. Perché si è legato al dito il “tradimento” della sua città, ma anche perché l’età non gli permette più di muoversi da Milano. Così la cittadinanza onoraria, che il consiglio comunale gli ha attribuito, gli verrà consegnata a domicilio, dal sindaco Massimo Bacci accompagnato da una delegazione del Comune.
«Sono scappato da Jesi settanta anni fa, non ci sono più tornato, amo moltissimo il mio paese. Tutte le notti, prima di addormentarmi, passeggio per le vie di Jesi, guardo i dettagli, osservo i muri – ha confessato Morosetti -. Ma ho un caratteraccio e non ho intenzione di tornarci. Quando sono partito per la guerra, negli anni 40, erano tutti fascisti e mi avevano promesso un posto da usciere al sanatorio. Ma quando sono tornato, quel posto non l’ho avuto e nel frattempo erano diventati tutti comunisti. E poi sono pure molto vecchio, ci tengo a ricordarvelo».
Questa la motivazione del riconoscimento: «Con gratitudine e riconoscenza perché, dopo uno straordinario percorso artistico cominciato al termine della guerra, lasciando Jesi per raggiungere Milano, città in cui ha saputo mettere a frutto i propri talenti diventando una firma di successo come umorista, fumettista e vignettista in giornali e riviste nazionali, non ha mai dimenticato la sua città natale a cui, con grande generosità e amore, ha permesso di realizzare il nuovo centro per l’Alzheimer, che sarà in grado di dare risposta concreta e immediata ad una situazione sempre più importante di disagio e marginalità».
Prosegue intanto l’iter per la realizzazione del centro Alzheimer, il cui cantiere potrebbe essere avviato entro qualche mese. Morosetti ha donato 800 mila euro per realizzarlo.