JESI – Obiettivi da raggiungere, diritti da riconquistare, realtà a cui dare voce. Incontro partecipato quello di ieri pomeriggio alla Coop di via Gallodoro a Jesi dove è stato presentato il libro “Ni una menos. Dichiariamo guerra alla violenza di genere” alla presenza del Collettivo Degender Communia.
Movimenti, associazioni, reti e collettivi fatti di donne e non solo hanno parlato di femminismi, dagli anni Settanta alle battaglie delle nuove generazioni, di femminicidio, di diritto all’aborto troppo spesso nei fatti negato. Tra le ospiti Marta e Federica del Collettivo Degender Communia che ha curato la prima parte del libro.
Chi è il Collettivo?
«È un collettivo di genere nato nel 2014 a Roma, non composto solamente da donne perché non solo loro devono essere consapevoli e coscienti ma anche gli uomini – spiega Federica -. Communia è uno spazio occupato di mutuo soccorso in un quartiere universitario».
Perché è nato questo libro di cui avete curato la prima parte?
«Il libro nasce con lo scopo di politicizzare le generazioni più giovani sui temi di attualità – continua Marta – Non una di meno infatti è un gruppo giovane. Questo libro è stato pensato dal Collettivo e lo stiamo portando in molte città italiane nel novembre dello scorso anno, per fare un’analisi sulla violenza di genere».
Accanto a loro Paola Sabbatini per l’Udi Jesi e Maddalena Manca che con “Non una di meno” ha seguito il tavolo di lavoro sulle donne migranti. Tante le questioni avanzate dal pubblico che ha proposto spunti di riflessione al gruppo “Non una di meno” di Jesi, unica realtà delle Marche.