Jesi-Fabriano

Jesi, il Comune diventa proprietario di tutto il viale della Vittoria. Dopo 30 anni

L’amministrazione costretta ad acquisire una porzione di strada espropriata a suo tempo in maniera irregolare, non potendola restituire ai legittimi proprietari

Viale della Vittoria

JESI – Un garage e un giardino scomparsi per far posto al prolungamento a ovest di viale della Vittoria, direzione via Cupramontana. Un esproprio mai formalizzato che l’attuale amministrazione è costretta a sanare stanziando circa 570 mila euro per risarcire i legittimi proprietari del danno subito.

«L’occupazione in via di urgenza di parte degli immobili, disposta in esecuzione della delibera di Consiglio Comunale n. 163 del 19/02/1990, è stata qualificata come illegittima – spiegano i tecnici municipali -, poiché all’apprensione e successiva trasformazione degli immobili interessati non ha mai fatto seguito l’adozione del decreto di esproprio, tanto che i beni in parola non sono passati nella proprietà del Comune ma risultano tuttora illegittimamente occupati». Nel 2008, la giunta dell’epoca era arrivata ad accordarsi col privato per una transazione che avrebbe chiuso la questione con un esborso di 180 mila euro. Ma l’Agenzia del Territorio ritenne quel valore troppo alto e non se ne poté fare più nulla. Con inevitabile approdo della vicenda davanti al Tar prima e al Consiglio di Stato poi: in entrambi i gradi di giudizio, sono stati riconosciuti alla proprietà non solo il valore del bene espropriato ma anche il risarcimento per gli oltre 30 anni di mancato godimento del giardino e del garage.

Due, dunque, le possibilità: pagare o restituire gli immobili. Piuttosto scontata la decisione. «La restituzione dei beni ai proprietari risulta impossibile – specifica il Comune -, in quanto gli stessi beni occupati sono stati trasformati in maniera irreversibile per realizzare un tratto stradale ricompreso nell’attuale Via Cupramontana».

L’acquisizione sanante ex art. 42 bis D.P.R. n. 327/2001, precisano ancora da piazza Indipendenza, «rappresenta la modalità di ottemperanza più aderente al disposto giudiziale e meno soggetta al rischio di impugnative da parte dei proprietari, poiché i parametri per il risarcimento delle poste di danno patrimoniale e non patrimoniale sono stabiliti direttamente dalla norma con riferimento ad un valore venale che, nel caso di specie, è stato già determinato dal Giudice Amministrativo».

Dopo 30 anni, insomma, il Comune entra in possesso di tutto il viale della Vittoria, compresa la porzione espropriata senza formalizzazione alcuna. «A quel tempo l’ente, per garantire il passaggio della strada – la ricostruzione fatta dall’amministrazione -, decise di espropriare ad un privato l’area dove insistevano il suo garage e una parte del giardino. Tutto spianato e asfaltato con un piccolo particolare: l’occupazione avvenne senza formalizzare l’esproprio. Insomma il Comune autorizzò una ditta a entrare nella proprietà privata, buttare giù garage e giardino, asfaltare tutto e andarsene con un “arrivederci e grazie”».

Si è stabilito pertanto «di ottemperare al predetto provvedimento giudiziale acquisendo al patrimonio comunale i beni illegittimamente occupati, attesa l’impossibilità di restituire gli stessi ai proprietari».