JESI – Parchimetri ed illuminazione votiva. Sono gli unici due servizi, se si escludono le fiere e i mercati (i cui proventi sono ridotti), che consentono al Comune di incassare più di quanto spende. Per i parcheggi a pagamento, nel 2019, il municipio ha sborsato 180 mila euro, ottenendone circa 390 mila dagli utenti. Poco sopra i settantamila euro, invece, il costo per le lampade cimiteriali, a fronte di incassi che superano i 300 mila euro. Meno di trenta mila euro, il saldo positivo di fiere e mercati (che quest’anno non ci sarà causa covid-19).
Tutte le altre attività sono in perdita, vale a dire che il Comune mette molto più di quanto incassa. Ed è normale, essendo un servizio pubblico. Per gli asili nido, ad esempio, si spende oltre 1,1 milioni di euro all’anno e rientrano appena 224 mila euro. Persino peggiori i numeri riguardanti la cultura (musei, teatri, etc.) e lo sport (impianti, palestre), dovendo far fronte a spese molto elevate di manutenzione.
Le mense scolastiche costano 650 mila euro e permettono di incassare 57 mila euro, mentre i trasporti scolastici richiedono un esborso di 580 mila euro a fronte di 87 mila euro di proventi. In termini complessivi, il Comune investe 5,7 milioni di euro per i servizi erogati, ricevendo in cambio meno della metà, circa 2,2 milioni (45% la percentuale di copertura). Il personale municipale costa ogni anno attorno ai 9 milioni di euro, in un bilancio complessivo da 37 milioni di euro.