Jesi-Fabriano

Jesi, il Comune procede all’abbattimento dei quattro tigli di viale Trieste

L’assessore all’ambiente Alessandro Tesei specifica che le considerazioni dell’esperto indicato dai Garanti del Verde non sono sufficienti a bloccare l’operazione

Uno dei cartelli affissi a difesa dei tigli

JESI – Giù i tigli di viale Trieste. L’amministrazione procede all’abbattimento dei quattro alberi che, secondo la perizia tecnica, sono pericolosi per la pubblica incolumità. Lo stop temporaneo alle operazioni, concesso dall’assessorato all’ambiente al comitato Garanti del Verde per poter produrre una relazione a conferma della non-pericolosità degli esemplari da rimuovere, non è servito.

«Abbiamo dato il tempo ai Garanti del Verde affinché si producesse una relazione – spiega l’assessore all’ambiente, Alessandro Tesei -. Quello di Zanzi non è un documento tecnico su cui l’Ufficio Tecnico del Comune può basarsi. Non è sufficiente a poter fermare l’abbattimento programmato dei quattro tigli».

Una decisione non condivisa dai cittadini che si stanno battendo per salvare gli alberi di viale Trieste: All’ombra meravigliosa dei tigli, oltre il caldo soffocante, in Viale Trieste si resta vigili sapendo bene quanto le peggiori sorprese avvengano d’estate, magari a luglio, quando testa e corpo sono al mare. Il nuovo Sindaco ha invitato, in data 4 luglio, i Garanti del Verde per discutere degli interventi di manutenzione da attuare in Viale Trieste, comunicando i risultati della tomografia effettuata dalla Ditta Dendrotec Srl di Monza ad ulteriore approfondimento della prima perizia richiesta dagli stessi. Ricordiamo che la prima perizia, basata su un’analisi esclusivamente visiva e uditiva (toc-toc col martelletto), decretava l’abbattimento di 12 esemplari. A seguito della mobilitazione spontanea di un gruppo di cittadini che hanno adottato i tigli, e della tenace opposizione alla sentenza di morte, l’Amministrazione uscente ha disposto una nuova perizia incaricando la “Dendrotec” di Monza. Ciò è avvenuto senza informare i cittadini, dunque in completa coerenza con l’atteggiamento che l’ha caratterizzata nei dieci anni di gestione della città e cioè in assenza di condivisione, informazione e trasparenza. Alla luce di questa seconda perizia risalente al 13 maggio scorso (analisi di stabilità mediante metodo VTA e approfondimenti strumentali, tomografia sonica e dendrodensimetria), in cui viene prescritto l’abbattimento di quattro esemplari giudicati in classe D (elevata propensione al cedimento), ci sembra quanto meno doveroso procedere all’annullamento della Determina n. 114 del 01/02/2022 emanata in seguito alla prima perizia che decretava l’abbattimento di ben 12 tigli. Riportiamo in chiaro una parte molto significativa della relazione che riguarda le cause: “Tutte le piante dei filari presentano un ridotto spazio di radicazione e chiome capitozzate durante le passate manutenzioni risalenti a diverse decine di anni. I 12 esemplari analizzati sono di diverse età e dimensioni ma presentano tutti importanti capitozzi dai quali si sono evoluti numerosi rami affastellati, spesso sviluppati da gemme avventizie, con internodi più corti e più deboli del normale. La maggior parte degli esemplari presenta inoltre cavità con carie lungo il fusto o al castello e ferite lungo le branche, difetti probabilmente dovuti a drastici interventi cesori passati o a sbrancamenti di rami eccessivamente pesanti».

Prosegue il comitato: «Gli alberi sono esseri viventi e non sono tutti uguali. Se li costringiamo a vivere in ambiente urbano, dobbiamo essere disposti a rispettare le loro caratteristiche peculiari, nonché il fatto che hanno bisogno di cure adeguate e differenziate. Di certo non possono essere affrontati con la logica della motosega impugnata da mani inesperte e in assenza del dovuto controllo. Ci auguriamo che questa vicenda serva da lezione a noi tutti, chiediamo a chi amministra la giusta cura del verde urbano e la dovuta considerazione di quei cittadini che vorrebbero partecipare alla gestione del bene comune. Ci è sembrato di ravvisare a questo riguardo, la disponibilità del Sindaco ad investire per curare gli altri esemplari secondo un progetto di rigenerazione di tutto il viale attraverso lo strumento del Patto di Collaborazione e la proposta di “notevole interesse pubblico” da noi richiesto per il Viale Trieste. Per noi il verde urbano non può essere concepito e vissuto nell’esclusiva logica della sicurezza o del controllo sociale (vedi siepi capitozzate alla base per vedere cosa accade all’interno di un giardino pubblico). Occorre una visione più ampia, capace di considerare le piante non come oggetti inanimati ma come esseri viventi e senzienti, oltretutto nostri indispensabili alleati. E per quanto compromessi siano i 4 esemplari, restiamo contrari al loro abbattimento».