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Confindustria Ancona riparte da Fabriano: patto per il futuro e lo sviluppo imprenditoriale e occupazionale

Mingarelli: «Una nuova progettualità, con la consapevolezza che, nonostante le situazioni complesse che il territorio sta affrontando, abbiamo la forza per far emergere le nostre potenzialità». Capriotti: «Dare ai giovani una visione concreta di futuro»

Confindustria Ancona riparte da Fabriano: patto per il futuro e lo sviluppo imprenditoriale e occupazionale
Confindustria Ancona riparte da Fabriano: patto per il futuro e lo sviluppo imprenditoriale e occupazionale. La riunione

ANCONA – Fabriano è pronta a guardare al futuro con nuova energia. Confindustria Ancona, guidata dal presidente Diego Mingarelli, avvia una stagione di progettualità che punta al riscatto del comprensorio.

Lunedì sera 31 marzo, nella sede di Confindustria a Fabriano, numerosi imprenditori si sono riuniti per un confronto sul futuro del territorio, con l’intento di trovare elementi di convergenza e di accordo con tutte le forze economiche, politiche e sociali a partire dalle organizzazioni sindacali. Un confronto che ha l’obiettivo di giungere a una convergenza storica tra i protagonisti dell’economia, della società e della rappresentanza fabrianese; una convergenza proiettata nel futuro e non semplicemente incentrata sulla difesa del presente.

«Un momento importante per avviare una nuova progettualità – ha detto Mingarelli – con la consapevolezza che, nonostante le situazioni complesse che il territorio sta affrontando, abbiamo la forza per far emergere le nostre potenzialità».

La prima è quella di valorizzare le competenze che abbiamo sul territorio: occorre continuare ad investire per adeguarle al nuovo contesto mondiale e superare il mismatch tra domanda ed offerta di lavoro. Investire sulle competenze significa realizzare progetti sia per i lavoratori in forza che per quelli che cercano lavoro e per i giovani.

Rientrano in questo ambito alcuni tra i progetti avviati nei primi cento giorni del mandato di Mingarelli: un progetto che mira ad attrarre, trattenere e far tornare i giovani e un progetto per formare le nuove generazioni di imprenditori e garantire una continuità d’impresa in quelle aziende che si trovano ad affrontare un cambiamento culturale e generazionale.

Non ultimo il Future Campus Fabriano, già riconosciuto dal Corriere della Sera come best practice; un progetto animato e sostenuto con passione dalla Presidente del Comitato Territoriale di Confindustria Fabriano Federica Capriotti che ha ricordato come «sia necessario a dare nuove opportunità ai giovani, offrendo loro una visione concreta di futuro in cui sia possibile realizzare i propri sogni senza dover necessariamente trasferire altrove le proprie competenze».

Accanto alla valorizzazione delle competenze, un’altra priorità strategica per garantire la crescita e lo sviluppo delle nostre imprese e del territorio è l’attrazione degli investimenti. Per attrarre capitali, nuove imprese e trattenere quelle esistenti, è essenziale migliorare l’attrattività del territorio in tutti i suoi aspetti, a partire dagli investimenti infrastrutturali che assicurino collegamenti rapidi ed efficienti.

Un esempio concreto delle potenzialità del nostro territorio è rappresentato da una multinazionale europea associata a Confindustria, che ha scelto di investire nel comprensorio non solo grazie agli incentivi, ma soprattutto per le competenze altamente specializzate presenti localmente e per i valori più profondi espressi dal territorio, che hanno reso questa decisione non solo vantaggiosa, ma strategica per il futuro dell’impresa.

Il collante tra i diversi interventi e le diverse posizioni, più volte richiamato da Mingarelli a corollario dei tre elementi strategici emersi – territorio, competenze, obiettivi – riguarda la narrazione del territorio fabrianese e il modo in cui la comunità locale si percepisce e si racconta. Se si vogliono attrarre investimenti e si desidera stimolare il rientro dei giovani è fondamentale una narrazione territoriale aperta, serena e senza troppi pessimismi.

«È stata una riunione molto partecipata – ha concluso Mingarelli – che ha messo in luce il valore della condivisione di esperienze e visioni, coinvolgendo tanti imprenditori pronti a una nuova stagione di confronto con le forze economiche e sociali dell’area fabrianese. Fabriano non è una città qualunque. È il simbolo di un entroterra appenninico che non ha altro futuro se non un rilancio coerente con la sua storia creativa e manifatturiera. Fabriano è il simbolo di una un’Italia in cui si deve e si può produrre e deve essere al centro di una vera e propria questione regionale che riguarda un entroterra che desidera essere di nuovo trainante e non ridotto ad area marginale. Il patto per il futuro di Fabriano, per queste ragioni è una sfida entusiasmante, un’idea potente che può unire attorno a una prospettiva di riscatto del territorio che ha bisogno di ritrovare identità, speranza e prospettive».