FABRIANO – La tragedia accaduta ad Ancona, esattamente nel quartiere Torrette il 4 gennaio scorso, con la morte della dottoressa Lucia Manfredi, 40enne, di Fabriano, neurologa in servizio all’ospedale regionale di Torrette, e di suo marito Diego Duca, autista del 118, genitori di un bambino di 10 anni, continua a suscitare tanto dolore a Fabriano. «La tragica scomparsa dei nostri concittadini Lucia Manfredi e Diego Duca ha sconvolto la comunità cittadina, che si è stretta intorno al loro piccolo e ai familiari», dichiara il sindaco Daniela Ghergo. «Per manifestare la gratitudine della città verso due giovani che con generosità e altruismo si sono sempre spesi per gli altri e per il bene comune e per stringere il loro bambino nell’abbraccio dell’intera città’, il giorno delle esequie, non ancora fissate, verrà proclamato il lutto cittadino».
Il Vescovo Francesco Massara
«Con la morte di Diego e Lucia desidero esprimere il mio personale cordoglio e quello di tutta la diocesi di Fabriano-Matelica per Alessandro, per nonna Fernanda e per tutti i parenti in lutto per la gravissima perdita dei coniugi Diego e Lucia», il messaggio del vescovo della Diocesi Fabriano-Matelica, mons. Francesco Massara. «Con profonda commozione e doloroso sconcerto, condivido la preghiera di suffragio e di riconoscenza di coloro che hanno conosciuto, stimato, amato questa bellissima coppia di coniugi. Tragedie simili ci lasciano scioccati e affranti. La mia paterna sollecitazione è quella di cercare consolazione e conforto nel Signore che solo può donarle a chi ha ricevuto una perdita così lacerante e inspiegabile. Non saranno mai sufficienti l’affetto e la vicinanza verso questo bambino rimasto orfano ma che vogliamo tutti, come comunità, adottare nel nostro cuore anche con segni concreti di attenzione. La preghiera e la solidarietà testimonino l’umile presenza di ogni cittadino che voglia condividere fraternamente il dolore e il lutto che affliggono una famiglia e una collettività. Dobbiamo ripartire insieme dal seme di speranza che il Vangelo ci chiede continuamente di seminare perché la vita non finisce con la morte e per tutti noi c’è una prospettiva di eternità. Con questa certezza affidiamo alla misericordia e alla gloria di Dio l’anima di Diego e Lucia e affidiamo al conforto del Padre i cari che ora li piangono», conclude.