JESI – Giornata intensa quella di oggi, 10 gennaio, alla Fondazione Colocci di via Angeloni dove sono in corso fino a stasera gli Stati Generali dei Contratti di Fiume della Regione Marche.
Presenti le autorità dei comuni coinvolti e della Regione Marche, a questo incontro che ha lo scopo di fare il punto della situazione nei territori interessati, snocciolare le criticità e i punti di forza. Il contratto di fiume è l’occasione per mettere in rete la politica con le realtà associative sugli ecosistemi fluviali, sottolineando l’importanza ecologica dei corsi d’acqua. La convinzione, condivisa, sta nella necessità di sostenere anche economicamente i processi dei contratti di fiume regionali per velocizzarne la loro attuazione.
Attualmente nella nostra Regione sono sei i Contratti di Fiume: Misa-Nevola, Esino, Bassa Val d’Aso, Alto Metauro bacino del Candigliano, Foglia e Musone, che hanno preso avvio sottoscrivendo prima un manifesto di intenti condiviso anche dalla Regione Marche in conformità ai requisiti emanati dal Ministero dell’Ambiente. Sei processi di Contratto di Fiume che hanno iniziato le loro prime attività, mentre altri percorsi sono stati annunciati per il Basso Metauro, per il Contratto di Costa alla foce dell’Aso e nella val di Chienti del Maceratese per il Fiastrone. La Regione Marche nel 2014 ha riconosciuto l’importanza dei Contratti di Fiume, come nuovo mezzo di partecipazione e grazie all’onorevole Chiara Brega è nato un osservatorio nazionale dei contratti. Ormai tutte le Regioni italiane hanno aderito alla Carta Nazionale dei Contratti di Fiume e il prossimo 5 febbraio al Ministero dell’Ambiente di Roma si parlerà proprio di questo.