Jesi-Fabriano

Il Coordinamento delle Associazioni jesine: «Servizi sociali a Villa Borgognoni? L’emergenza è anche per le associazioni senza sede»

L'ante auspica soluzioni per la dimora jesina e chiede di aderire al Regolamento per la cura dei beni comuni in modo da avere spazi comuni da aprire alla città

Un momento della conferenza tra il Comune di Jesi e le associazioni di volontariato
Un momento della conferenza tra il Comune di Jesi e le associazioni di volontariato avvenuto lo scorso gennaio (foto di repertorio)

JESI – Una sede per le associazioni di volontariato, la richiesta di riqualificare i beni comuni della città, la solidarietà alle realtà dell’Ostello e la festa del volontariato. Sono questi alcuni degli aspetti che il Coordinamento delle associazioni di volontariato jesine hanno portato sul tavolo dell’assessora Paola Lenti, che tiene rapporti con il mondo dell’associazionismo e del Terzo settore, da quando lo scorso gennaio è stato firmato il protocollo di intesa con il Comune.

Da allora sono stati a cadenza settimanale gli incontri tra le associazioni e l’assessora alla luce delle criticità che si sono palesate in questo periodo, caratterizzato anche dagli sviluppi della Legge sul Terzo Settore. Il Coordinamento delle Associazioni di Volontariato e di Promozione Sociale operanti nell’Ambito Territoriale Sociale IX evidenziano gli aspetti su cui si è lavorato, e su cui c’è ancora da lavorare: «Il volontariato ha bisogno di spazi adeguati per svolgere al meglio la propria attività – spiegano le associazioni jesine, coordinate da Carlo Bellocchi – serve in tal senso un vero “progetto” per mettere a disposizione spazi dedicati ai cittadini, associati e non, che permetta la crescita di una concreta cultura comunitaria e solidale».

Associazioni al lavoro con l’assessorato per redigere un nuovo Regolamento sulla concessione di spazi: «Siamo preoccupati perché questo documento non risulta ancora prodotto, a fronte di interventi nelle associazioni, operati da parte del Comune di Jesi, circa l’utilizzo dei locali. In relazione alla vicenda dell’Ostello di Villa Borgognoni (leggi l’articolo) ci preme sottolineare che, a fronte della emergenza “nuova sede ASP”, esiste anche l’emergenza delle sedi per le Associazioni. Ci sembra opportuno evitare soluzioni “senza alternativa” che mettono in difficoltà il volontariato, che il città ha ormai un ruolo consolidato».

Il coordinamento plaude al risultato ottenuto dal Centro Servizi per il Volontariato (Csv) che ha acquisito in comodato d”uso gli spazi al primo piano della stazione ferroviaria di viale Trieste. La speranza per il Coordinamento è che si giunga «alla stipula del Regolamento per la cura dei beni comuni (materiali ed immateriali) in modo che il patto faccia emergere i singoli cittadini “responsabili”, li aggreghi, li costituisca sempre più in una “comunità responsabile”. Anche l’Anci regionale e Csv Marche, con l’accordo dello scorso gennaio, hanno inteso promuovere nella nostra regione la rigenerazione e riqualificazione dei beni comuni non più utilizzati».

Sul tavolo delle questioni da risolvere anche la festa del volontariato, non ancora fissata: «Su “Volontarja”, la Festa del Volontariato, si sta lavorando da tempo con l’assessorato. Questa iniziativa, di cui il Comune sarà motore propulsivo, ci vede impegnati da alcuni mesi nella fase ideativa. Ci auguriamo fortemente che il mondo del Volontariato saprà coglierne lo spirito, le intenzioni programmatiche, il valore di condivisione per farla diventare importante per e nel territorio, crescendo in modo
graduale anno dopo anno».