Jesi-Fabriano

Copertura contro i danni all’ambiente? Sì, grazie. Ecco cosa dice l’esperto

Nicolas Cantarini, Intermediario di Broker: «Le polizze incendio non tutelano dai danni all’ambiente. Solo un'azienda su cento è assicurata»

Pixabay, Natalia Kollegova (foto di repertorio)

JESI – Un’altra conseguenza dei cambiamenti climatici produce gli effetti a cui stiamo assistendo anche in questi giorni. Si tratta dei numerosi casi di incendi che partono da stabilimenti, depositi, aree di stoccaggio, discariche e raggiungono dimensioni di notevole ampiezza a causa delle temperature estreme che accendono e alimentano focolai che prendono velocemente campo grazie all’aria secca e torrida.

Nicolas Cantarini

«È un rischio serio che non andrebbe trascurato – spiega Nicolas Cantarini, Intermediario di Broker – considerando le rilevanti conseguenze ambientali di cui si deve rispondere a seguito di un incendio». Si va dalle contaminazioni provocate dalle acque di spegnimento e dai fumi, ai danni a terzi, la deposizione di polveri su terreni e acque, il danno ambientale per la distruzione diretta di habitat naturali, specie e aree protette a opera del fuoco specialmente in un territorio come il nostro circondato da parchi regionali, nazionali, riserve statali».

Nella maggior parte dei casi l’azienda sottovaluta questa ipotesi di rischio e raramente è tutelata ritenendo, a torto, che la propria polizza Incendio o RCT, possa coprire il danno.

«Invece non è così, ed occorre una copertura assicurativa specifica per i danni all’ambiente che oggi solo un’azienda su 100 in Italia ha già sottoscritto».

Il rischio ambientale non è quindi in cima alla lista degli ambiti in cui un’azienda si sente più vulnerabile ed è una questione che viene percepita come lontana o comunque gestibile senza ricorrere a strumenti dedicati. I dati, tuttavia, sono in crescita e in maniera direttamente proporzionale agli allarmi relativi a caldo e siccità. Secondo le ultime rilevazioni quasi 500 sinistri sono stati aperti in tutta Italia che sono casi di danno all’ambiente.

«Siamo a disposizione – conclude Cantarini – per fare una valutazione del reale rischio anche rispetto al posizionamento logistico dell’azienda, i materiali trattati e tutte le situazioni che contribuiscono ad aumentare il rischio di danno all’ambiente per offrire la soluzione assicurativa più adatta».