JESI – Sono oltre mille i tamponi effettuati in città. A rivelarlo è l’assessore alla cultura, Luca Butini, vicesindaco nonché medico immunologo all’ospedale di Torrette. Ad oggi, come evidenziato dal sindaco Massimo Bacci, vi sono circa 18 ricoverati perché colpiti dal Covid-19, e ulteriori 110 sono in isolamento domiciliare (70 dei quali positivi).
«È il momento della serietà e della concretezza – spiega Luca Butini -. Proseguendo con l’esecuzione dei tamponi, ed in particolare testando un numero sempre maggiore di individui (la linea blu nel grafico 2, nuovo dato) oltre che ad eseguire i controlli nelle persone già testate (la linea nera del grafico 3 mostra il totale dei tamponi), si trovano nuovi positivi, che non richiedono assistenza ospedaliera bensì domiciliare (grafico 2, linea gialla). È la conferma che là fuori il virus c’è ancora. Clinicamente silenzioso, tanto che non porta ad un aumento di ricoveri, quantitativamente inferiore rispetto ai momenti peggiori, ma c’è ancora. La situazione può essere gestibile, a patto che sappiamo evitare il più possibile che da quei casi silenziosi partano nuovi focolai, o almeno a limitarne le dimensioni quando si verificheranno».
Come? «Massima attenzione ai comportamenti individuali – rimarca il vicesindaco -. Massimo scrupolo, nella Fase 2, nel rispetto delle prescrizioni per chi “riapre”, capacità nell’eseguire i controlli, totale disponibilità ad essere “tracciati” quali possibili contatti di chi risulti positivo, e di conseguenza ad essere messi in quarantena quando sia necessario: comportamenti “omertosi” non saranno accettati. Serietà. E concretezza nell’organizzazione sanitaria, massimo sforzo nella esecuzione dei tamponi, chiarezza nella definizione e scrupolo nell’adozione di protocolli di intervento immediato; rapidità nel destinare risorse al territorio, a Medici ed Infermieri delle USCA, ai team che eseguono i tamponi “drive through” (ben oltre mille a Jesi, eseguiti silenziosamente ed efficacemente), cosicché si possa intervenire tempestivamente per la diagnosi, la terapia precoce, l’identificazione, l’isolamento ed il monitoraggio dei contatti».
Il futuro prossimo e remoto, a detta di Butini, «non può prescindere da serietà e concretezza. Siamo pronti?». Lo speriamo…