JESI – Tre mila e 750 euro per l’acquisto di 2.500 mascherine di tipo FFP2, da consegnare in particolare al personale della Polizia Locale nel pieno dell’allarme coronavirus. Il Comune di Jesi sta procedendo in tal senso, «la conferenza dei dirigenti- spiega piazza Indipendenza- ha stimato di acquistare un quantitativo ulteriore di mascherine in numero di 2.500, per controbattere in modo adeguato la situazione di emergenza».
Evidenziano gli uffici: «A seguito dell’emergenza da Covid-19 è necessario acquistare un considerevole numero di dpi (dispositivi di protezione individuale, nda), in particolare mascherine facciali, con utilizzo di una mascherina per turno di lavoro a persona, in particolare per il personale della Polizia Locale e per gli altri dipendenti, un numero ristretto di persone, che non possano fare a meno, nell’esecuzione dei compiti di lavoro, relativi a servizi essenziali, di tenere le dovute distanze di sicurezza e prevenzione». Nelle scorse settimane l’ente aveva già provveduto ad acquistare altre mascherine, guanti in lattice usa e getta, disinfettanti in gel per le mani e le ditte di pulizie sono state «allertate ad eseguire le prestazioni del servizio, con idonei prodotti disinfettanti e ad utilizzare la maggiore accuratezza e attenzione possibile, con disinfezione di tutti gli ambienti di lavoro». Ma di mascherine ne occorrono ancora ed ecco il via libera.
Intanto in giornata il sindaco Massimo Bacci, dopo aver disposto dal 20 marzo al 3 aprile la chiusura di tutti i cimiteri cittadini, ha preso un ulteriore provvedimento: firmato l’ordinanza per l’obbligo di sospensione immediata delle slot machine e delle altre tipologie di gioco con apparecchi meccanici o elettronici e la disattivazione dei monitor legati alle attività di gioco in tutti gli esercizi ad oggi autorizzati all’apertura al pubblico (come, ad esempio, i tabaccai). L’ordinanza, che richiama anche la direttiva emessa dalla Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ed indirizzata a tutti i concessionari del gioco pubblico, è finalizzata ad impedire la permanenza degli avventori all’interno di tali locali. La sospensione resta valida fino al prossimo 25 marzo, vale a dire la stessa data prevista dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri per la chiusura della attività commerciali.