JESI – Un ospedale da campo al Carlo Urbani per i pazienti del pronto soccorso non affetti da coronavirus. È quanto si sta realizzando in via Moro, a ridosso del nosocomio, per rafforzare l’operatività del reparto d’accettazione e urgenza in queste giornate molto complesse. Il montaggio della struttura da sei posti letto è stata avviata ieri mattina, 16 marzo, e si concluderà in giornata.
«L’Asur sta completando l’allestimento di un ospedale da campo accanto all’ingresso del Carlo Urbani dove accogliere i pazienti del pronto soccorso non infetti da Covid-19 – spiega il sindaco Massimo Bacci -. L’ospedale da campo sarà operativo già da oggi. Nel ringraziare l’azienda sanitaria per questa scelta che consente una netta separazione, in fase di accoglienza, tra pazienti contagiati e non contagiati, mi piace cogliere l’occasione per rinnovare i sensi di profonda riconoscenza ai medici, agli infermieri, agli operatori socio-sanitari ed a tutti coloro che in questi giorni così drammatici si stanno prendendo cura dei pazienti. Ma ricordiamoci! La nostra gratitudine la potremo dimostrare concretamente in un solo modo: accogliendo il loro appello di restare a casa, per evitare ulteriori contagi e non mettere ulteriormente in crisi il già critico sistema sanitario locale».
Per far fronte alla pandemia, è stato attivato un reparto di 24 posti letto accorpando tutte le aree chirurgiche all’ospedale Carlo Urbani. Attuato inoltre un secondo passaggio di acquisizione di 13 posti letto, ottenuti spostando la Cardiologia nell’area medica e l’Utic nella Stroke unit. Nei prossimi giorni sarà creato un terzo reparto con accorpamento di pneumologia e medicina, per 24 posti letto, di cui 12 di semintensiva. Jesi complessivamente metterà dunque a disposizione 71 posti letto, che si aggiungono ai 24 posti letto di post acuzie a Chiaravalle. Stando all’aggiornamento di ieri sera, 16 marzo, sono sette le persone in terapia intensiva, e ulteriori 36 meno gravi nei reparti realizzati ad hoc.
Nella tarda serata di ieri sera, 16 marzo, si è purtroppo spento nell’ospedale di Jesi, M.S. 73enne di Sassoferrato, ricoverato in terapia intensiva al Carlo Urbani. L’uomo era entrato in contatto con una persona positiva al Covid-19.