JESI – «Si tutelino le persone con disabilità e non autosufficienti anche di fronte all’emergenza Coronavirus». A chiederlo è il Gruppo Solidarietà di Moie di Maiolati. «Contenere la diffusione del virus ma non abbandonare le persone che hanno necessità di interventi e sostegni domiciliari. No ad atteggiamenti rinunciatari da parte dei servizi territoriali» scrive l’associazione al presidente della Regione, Luca Ceriscioli.
Ricorda il Gruppo Solidarietà: «Sono diverse migliaia le persone con disabilità e non autosufficienza che nella nostra Regione fruivano di interventi domiciliari e diurni. Servizi che per la gran parte dei casi sono stati sospesi nelle ultime settimane a seguito dell’emergenza coronavirus. Sulla base della valutazione delle necessità, vengano assicurati in ogni territorio adeguati interventi e sostegni. Si eviti di lasciare sole le persone». Secondo il Gruppo: «Ciò che non appare sostenibile è la sospensione generalizzata dei servizi e dei sostegni che avrebbe effetti devastanti su chi ne ha assoluta necessità. I servizi comunali e distrettuali verifichino quanto sta accadendo in ogni territorio e diano indicazioni al fine della tutela delle persone con disabilità e non autosufficienti».
Spiega il Gruppo di aver cercato di ricostruire quante persone usufruivano dei servizi prima dell’emergenza. «Servizi che per lo più- si evidenzia- dalle informazioni che abbiamo, sono sospesi».
Si calcola che siano circa 2.300 gli utenti dei Centri diurni, 2.500 le persone che usufruiscono di assistenza domiciliare alla persona e assistenza educativa ai disabili, 2 mila quelle interessate dalla assistenza domiciliare agli anziani. Circa 2 mila anche i fruitori di tirocini di inserimento lavorativo, 7 mila gli alunni con disabilità, la metà dei quali fruitori dell’Assistenza educativa comunale. «A questi si aggiungono diverse centinaia di persone con grave disabilità, beneficiarie di sostegno economico finalizzate all’assistenza personale autogestita (vita indipendente e sostegno malati di SLA). Come si può verificare, si tratta di un numero particolarmente significativo di persone e nuclei familiari per i quali si deve tenere in equilibrio l’esigenza di contenimento del virus con la loro tutela. Fermo restando l’assicurazione agli operatori delle protezioni necessarie per svolgere il proprio lavoro in sicurezza».
Segnala il Gruppo: «Tenuto conto che i servizi territoriali e gli enti gestori dei servizi conoscono bene condizioni e necessità delle persone, da un lato è opportuno mantenere il contatto telefonico con persone e famiglie, così da monitorare le situazioni, dall’altro assicurare il sostegno domiciliare alle persone che ne necessitano. Nel caso di persone con disturbi dello spettro autistico che presentano “comportamenti problema”, le famiglie chiedono inoltre la possibilità di poter uscire sia a piedi che con la macchina per calmare stati di agitazione e autolesionismo. Non va dimenticato che molti nuclei familiari sono composti da genitori anziani e già in difficoltà in presenza di sostegni. La richiesta è dunque, sulla base della valutazione delle necessità delle persone, di assicurare in ogni territorio interventi e sostegni».