JESI – Dopo i rilievi sfavorevoli emessi dalla Corte dei Conti nei confronti delle delibere adottate, in particolare dal Comune di Ancona ma nel complesso da tutti gli altri, in merito alla costituzione del nuovo soggetto consortile cui affidare il ruolo di gestore unico del servizio integrato rifiuti per l’intera provincia, è scontro anche a Jesi. Dove pure la maggioranza di governo di centro sinistra aveva approvato quanto deciso da Ata rifiuti nel dicembre scorso. Erano stati 35 in seno ad Ata i voti a favore, 5 i contrari (Senigallia, Falconara, Belvedere Ostrense, Serra San Quirico e Monte San Vito), una astensione (Camerata Picena) per l’affidamento diretto “in house” della gestione. Un incarico per 15 anni dal valore stimato in un miliardo e 200milioni di euro, relativo a 218mila tonnellate annuali di rifiuti prodotti e con 600 unità di personale coinvolte.
Gestore unico rifiuti, la posizione del sindaco Lorenzo Fiordelmondo
Per il sindaco di Jesi Lorenzo Fiordelmondo: «La sezione regionale di controllo della Corte dei Conti ha ritenuto di non esprimere parere favorevole alle delibere dei Consigli comunali che si sono espresse in relazione alla costituzione di una società consortile alla quale affidare la gestione del servizio di igiene urbana, con la formula dell’in house providing. Le argomentazioni sono di vario genere e saranno oggetto di valutazione tecnica, ma non è questo il primo punto da prendere come base di analisi». Così il sindaco Lorenzo Fiordelmondo che aggiunge: «Vale invece la pena chiarire sin da subito che resta del tutto intatto l’obiettivo da raggiungere, nel pieno rispetto delle valutazioni fatte dai Sindaci in Ata durante questi anni, ovvero l’approdo ad una gestione del servizio di igiene fondata sullo strumento di un affidamento pubblico che garantisca un alto grado di controllo e un buon esito occupazionale. Esclusa pertanto l’opzione della gara, per questa Amministrazione le ipotesi oggetto di valutazione sono rappresentate dalla redazione di specifiche e puntuali controdeduzioni nell’auspicio di una revisione del parere emesso dall’organo regionale, oppure l’assunzione dei rilievi esplicitati dall’organo di controllo regionale ed il riavvio di un confronto capace di riannodare elementi di natura politica ed istituzionale e di ricostruire un percorso di gestione pubblica, tra quelli consentiti dal nostro ordinamento, per affidare il servizio di igiene urbana. Le motivazioni offerte dal parere giuridico contabile – conclude il sindaco – possono per loro natura essere oggetto di differente lettura da parte di chi abbia competenze tecniche per analizzarle, ma pare politicamente opportuno che alcune circostanze siano raccolte nella criticità emersa e quindi risolte».
Gestore unico rifiuti, l’attacco di Jesiamo
Sul tema va duramente all’attacco Jesiamo: l’ex maggioranza civica nei dieci anni di amministrazione Bacci precedente all’attuale si era sempre opposta con forza alle decisioni assunte in merito principalmente dai Comuni a guida Pd della provincia. «Nessuna sostenibilità del piano economico finanziario; iniziativa che non persegue nessuna economicità né efficienza economica che di pubblica utilità; proposta basata su ipotesi difficilmente perseguibili; mancanza dei requisiti per la costituzione della new-co a cui viene affidata la gestione rifiuti in regime di house providing. Questi – evidenzia Jesiamo – alcuni dei passaggi contenuti nella sentenza della Corte dei Conti che boccia in maniera netta ed inequivocabile la costituzione del nuovo organismo a cui doveva essere affidata la gestione rifiuti della Provincia di Ancona per i prossimi 15 anni, appalto da 1 miliardo e mezzo di euro, progetto sostenuto dall’attuale maggioranza cittadina. Sarebbe bastato leggere, sempre che i Consiglieri di maggioranza che hanno votato l’atto lo abbiano fatto, i contenuti dei documenti posti al voto, o semplicemente ascoltare le perplessità sollevate dal nostro gruppo consiliare e si sarebbe evitata una figuraccia politico-amministrativa che merita una sola parola: vergogna! Pur di aderire supinamente ai diktat ed ai voleri della Sindaca di Ancona Valeria Mancinelli, l’Amministrazione Comunale con in testa il Sindaco Fiordelmondo ed il suo partito di maggioranza Jesi in Comune hanno ignorato qualsiasi perplessità ed obiezione poste dal nostro gruppo consiliare, non ascoltando l’invito a fermarsi nel votare acriticamente una pratica che destava enormi dubbi: figuraccia cercata e voluta in cui le responsabilità sono nette: ed ora chi paga?».