Jesi-Fabriano

Costituito a Jesi il Comitato intitolato a Stefano Rodotà

Enzo Beccaceci per il neocostituito Comitato Rodotà: «Nostro scopo è aggregare le energie individuali e sociali interessate all’applicazione della Costituzione»

L'atrio del comune di Jesi
L'atrio del comune di Jesi

JESI – Si è costituito a Jesi il Comitato territoriale intitolato a “Stefano Rodotà”, il giurista italiano deceduto lo scorso mese di giugno che fu anche candidato alla Presidenza della Repubblica Italiana nel 2013.

«Il nostro Comitato fa parte del Coordinamento nazionale per la Democrazia Costituzionale (Cdc) che ha sede a Roma – spiega il coordinatore del Circolo di Jesi e Vallesina, Enzo Beccaceci – Scopo del nostro comitato è politico e culturale perché intende riproporre lo sviluppo della cultura democratico-socialista, così come delineata dai padri costituenti, nel tessuto concreto del nostro vivere civile. Si tratta di aggregare le energie individuali e sociali interessate all’applicazione della
Costituzione in tutte le sue parti, a partire dai primi 12 articoli, in cui si descrivono i principi su cui si dovrebbe basare tutta la legislazione italiana in quanto rappresentano il patto sociale della nostra convivenza nazionale». Secondo il neocostituito comitato infatti «derogare a questi principi vuol dire minare alla base la pace sociale. Il 4 dicembre 2016 la cittadinanza italiana ha colto questo pericolo e si è mobilitata in massa per respingere una proposta di riforma che tentava di formalizzare un pericoloso accentramento dei poteri di fatto già in atto da parecchi anni che aspettava solo di essere formalizzato con una riforma della Costituzione, appositamente confezionata.
Per ora il “pericolo formale” è stato evitato ma restano sempre attive le forze antidemocratiche che proveranno ancora a cambiare la Costituzione dal di dentro, cioè svuotandone il contenuto dei principi fondamentali».
Beccaceci aggiunge che «L’ultimo rapporto del Censis sulla situazione sociale del nostro paese denuncia una “lacerazione del tessuto sociale” a causa dell’aumento della diseguaglianza fra una minoranza che con la crisi si è arricchita ed una maggioranza che si è ancor più impoverita. Abbiamo 4,7 milioni di italiani al di sotto della soglia della povertà assoluta e ben 8,5 milioni al limite della povertà assoluta a causa della disoccupazione, soprattutto giovanile, che ha raggiunto il 35% dei giovani, e dell’occupazione precaria». L’azione culturale del CDC è impostata su due livelli: quello pedagogico per diffondere la conoscenza della Costituzione e quello delle iniziative politico-culturali per favorire la corretta applicazione del dettato costituzionale.