JESI – «La situazione Covid sul territorio è in miglioramento ma all’ospedale Carlo Urbani i numeri restano alti: 52 ricoverati, dei quali 8 in terapia intensiva e 12 in semi intensiva. E parlando con gli addetti ai lavori, c’è la preoccupazione per un possibile prossimo aumento, fra riapertura delle scuole e passaggio in zona gialla». Così l’assessora con delega ai temi della sanità del Comune di Jesi Marialuisa Quaglieri, riferendo al Consiglio.
Quaglieri ha fatto il punto anche sul focolaio sviluppatosi nella residenza per anziani del Collegio Pergolesi: «Sono attualmente ventiquattro fra gli ospiti i positivi al Covid, dei quali quattro sintomatici e uno di questi ultimi in condizioni critiche. Sei purtroppo i decessi. Una situazione di emergenza, con rinforzi sanitari in arrivo dall’Aeronautica». Quanto alla Casa di riposo di via Gramsci si è invece negativizzata anche l’ultima dei venticinque ospiti che erano risultati contagiati lo scorso autunno (due erano stati i decessi).
La questione Covid era stata introdotta dal sindaco Massimo Bacci che ha ricordato: «Abbiamo più volte sollecitato la Regione, nella persona dell’assessore alla sanità Saltamartini, e l’Asur per la situazione di criticità che sta affrontando il Carlo Urbani. In proporzione, la struttura che nel fronteggiare il Covid sta portando il maggior carico all’interno dell’Area Vasta 2 e fra le più impegnate dell’intera regione. Un carico che va possibilmente condiviso con altri ospedali, per non penalizzare ulteriormente chi, sul nostro territorio, affronta altre patologie». Bacci ha poi ricordato la figura di Fratel Tito, superiore della comunità religiosa presente al Collegio Pergolesi, contagiato dal Covid e scomparso pochi giorni fa.
«L’ospedale di Jesi – ha evidenziato l’assessora Quaglieri – non si è mai tirato indietro e credo che di questo vada tenuto conto».