Jesi-Fabriano

Jesi, l’ospedale ai cittadini: «Venite al pronto soccorso solo per le gravi urgenze»

L'azienda sanitaria sta riorganizzando gli accessi e invita a recarsi in via Moro solo per i casi rilevanti. Altrimenti ci si può rivolgere a Chiaravalle

L'ingresso al Pronto soccorso del Carlo Urbani

JESI – L’ospedale Carlo Urbani di Jesi è nuovamente in prima linea per contrastare l’emergenza sanitaria Covid-19. In particolare, in questa fase, il Pronto Soccorso ha assunto il ruolo chiave di “area filtro” per fare in modo che il nosocomio possa continuare a gestire contemporaneamente sia le patologie ordinarie sia le polmoniti da coronavirus.

Per poter assicurare a tutti i pazienti l’accesso alle cure in maniera appropriata, spiega l’Asur, è fondamentale anche la collaborazione dei cittadini. L’azienda sanitaria invita pertanto gli utenti con problematiche minori (piccoli traumi, ferite superficiali, lombalgie croniche e altre patologie simili) «a non accedere al Pronto Soccorso di Jesi, ma a rivolgersi in prima battuta ai propri Medici di Medicina Generale o, in alternativa, al PAT (Punto Assistenziale Territoriale) di Chiaravalle con il quale è stato concordato un percorso Covid free di collaborazione e presa in carico».

Ad oggi, vi sono cinque persone in terapia intensiva ed ulteriori sette in semi-intensiva. Ventisei, invece, i ricoverati nei reparti non-intensivi. Aumenta ancora, pertanto, la pressione all’ospedale Carlo Urbani a causa della mancanza di infermieri e di spazi: «Serio il rischio di un incremento significativo di afflusso di nuovi contagiati, mentre già è stata parzialmente contratta l’attività chirurgica – spiega l’amministrazione comunale -. Si prova a rispettare il piano pandemico già inoltrato all’Asur a settembre che però è ancora parziale nell’impossibilità di portarlo a compimento per carenza di organico e perché ulteriori accorpamenti tra reparti non sono prevedibili dal momento che le aree pulite (le cosiddette aree no covid) in questa fase epidemiologica stanno andando anch’esse a saturazione. Va aggiunto che il reclutamento del personale procede con grande difficoltà tra burocrazia e il fatto che poche unità di organico alla fine accettano le chiamate per i più svariati motivi (come il tempo di assunzione limitato o la maggiore appetibilità contrattuale di altre sedi)».