La crisi di Governo non ha fermato la procedura di attivazione del Fondo Indennizzo Risparmiatori (FIR), che ora con la pubblicazione dell’ultimo dei decreti attuativi è pienamente operativo e può finalmente erogare gli indennizzi agli aventi diritto. Ieri sera, è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale l’ultimo decreto con le norme per la presentazione delle istanze; il Ministro dell’economia e delle finanze ha comunicato di aver attivato il portale per la presentazione delle istanze da parte dei risparmiatori danneggiati dai crac delle banche venete e del Centro Italia.
Su fondoindennizzorisparmiatori@consap.it, sarà possibile registrarsi, compilare la domanda, caricare gli allegati richiesti, produrre la domanda compilata in formato pdf da stampare e firmare, caricare la domanda firmata e infine inviarla telematicamente entro 6 mesi dal 21 agosto. La domanda può essere presentata dagli aventi diritto o dai loro rappresentanti.
Il Fondo Indennizzo Risparmiatori – finanziato con un miliardo e mezzo di euro – erogherà indennizzi agli azionisti e agli obbligazionisti truffati delle banche poste in liquidazione coatta amministrativa dopo il 16 novembre 2015 e prima del 1° gennaio 2018: Banca Etruria, Banca Marche, Cassa di risparmio della Provincia di Chieti, Cassa di risparmio di Ferrara, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca e le loro controllate. Ne sono interessati più di 200 mila risparmiatori.
Soddisfazione è stata espressa dalle associazioni che tutelano i risparmiatori truffati. «Ottima notizia. Si chiude un lungo percorso condiviso. Ora potremo finalmente presentare le istanze», fa sapere l’avvocato Corrado Canafoglia, che rappresenta l’Unione Nazionale Consumatori nella cabina di regia del Mef.
Soddisfazione, anche, da Paolo Giuliodori, il deputato 5stelle di Osimo in Commissione Finanze, che ha seguito da vicino tutti i delicati passaggi della vicenda. «È tutto pronto: da oggi è ufficialmente attiva la piattaforma per la presentazione delle istanze di rimborso. Finalmente si parte», spiega l’onorevole pentastellato, che aggiunge: «Ve l’avevamo promesso e l’abbiamo fatto.
Abbiamo tenuto fede al nostro impegno nei confronti dei migliaia di cittadini coinvolti in questa assurda vicenda. Cittadini vittime delle degenerazioni di un sistema malsano, che adesso grazie al nostro intervento finalmente possono ottenere giustizia».
«Per gli azionisti – ricorda l’on. Giuliodori – è previsto un ristoro pari al 30% del valore d’acquisto fino ad un massimo di 100.000 euro, per gli obbligazionisti il 95%. I rimborsi saranno automatici per chi ha un reddito imponibile inferiore ai 35.000 euro o un patrimonio mobiliare inferiore ai 100.000 euro, circa il 90% della platea totale. Inoltre nell’erogazione è data precedenza ai pagamenti di importo non superiore a 50.000 euro».
A chi spetta l’indennizzo? Spiega Giuliodori: «Avranno accesso al Fondo i risparmiatori, persone fisiche, imprenditori individuali, anche agricoli o coltivatori diretti, le organizzazioni di volontariato, le associazioni di promozione sociale e le microimprese che occupano meno di dieci persone e realizzano un fatturato annuo non superiore a 2 milioni di euro, in possesso delle azioni e delle obbligazioni subordinate delle banche tra il 16 novembre 2015 e il 1° gennaio 2018. Gli indennizzi spettano anche ai loro successori: al coniuge, ai conviventi e ai parenti entro il secondo grado».
Giuliodori fa inoltre sapere di aver predisposto uno sportello di supporto per la presentazione delle domande, da contattare all’indirizzo sostruffatibanche@gmail.com. «La procedura va fatta solo online ed è importante eseguire correttamente tutti i passaggi: compilare la richiesta, caricare gli allegati richiesti, produrre la domanda compilata in formato pdf da stampare e firmare, caricare la domanda firmata e inviarla telematicamente. Io e il mio staff siamo a completa disposizione, sia per via telematica che dando la possibilità di organizzare degli appuntamenti di persona, mettendo a disposizione la nostra sede di Osimo. Daremo tutto l’aiuto necessario».