FABRIANO – Arte “ready made”, già pronta. Appropriazione, rilettura, rielaborazione di iconografie, oggetti, immagini, parole che, rimessi in discussione, escono dalla condizione originaria e diventano altro. E dei quali mutano percezione e significato a seconda di contesti, situazioni e di chi osserva. Un po’ come accaduto per il “Pensati Libera” sull’abito di Chiara Ferragni esibito sul palco dell’ultimo Festival di Sanremo e divenuto virale. Una azione nata dalla collaborazione con Claire Fontaine, artista collettiva dentro cui sta la coppia formata da Fulvia Carnevale e James Thornhill è che stata scelta come vincitrice dell’edizione 2023 del Premio Ermanno Casoli, conferito dalla Fondazione nata nel 2007 in memoria del fondatore di Elica.
«Un’occasione, quella del Festival di Sanremo, che ci ha dato modo di parlare a tanti e che ci ha portato tutte, noi e Chiara, fuori dalla nostra “comfort zone”. Spero sia stato interessante», ha detto a riguardo proprio Fulvia Carnevale di Claire Fontaine, in conclusione del talk che presso l’Auditorium fabrianese di Elica l’ha vista ospite per il conferimento del premio, ieri mercoledì 3 maggio. E per dare il via al lavoro che, nel dialogo e nel confronto con le donne che lavorano in Elica, la condurrà alla realizzazione dell’opera che, secondo quello che è l’intento dell’iniziativa della Fondazione Ermanno Casoli, scaturirà dal Premio 2023 e resterà in azienda.
Introdotti dai saluti del presidente di Elica, Francesco Casoli, Fulvia Carnevale e il direttore artistico della Fondazione Ermanno Casoli, Marcello Smarrelli, hanno dialogato su “Lavoro visibile e invisibile. Claire Fontaine una pratica del fare“. Ospiti in sala fra gli altri l’assessora regionale alla cultura Chiara Biondi, sindaca e assessora alla cultura del Comune di Fabriano, Daniela Ghergo e Maura Nataloni, la prefetta di Pesaro Emanuela Saveria Greco e il sindaco di Genga, Marco Filipponi. «Creatività e ricerca del nuovo sono l’anello di congiunzione fra i mondi dell’arte e dell’aziende. Quest’anno è una declinazione al femminile quella che è stata data al Premio: “woman power”, il futuro è in mano alle donne e noi vogliamo dare loro la possibilità di esprimerlo al massimo», dice Francesco Casoli.
E proprio con le donne di Elica, Claire Fontaine si interfaccerà: «L’interazione con loro informerà la proposta che faremo alla Fondazione per il lavoro da installare. Quello fra arte e aziende è un incontro antico: la maggior parte dei collezionisti sono imprenditori, il mondo dell’arte è sempre più imprenditoriale. Ma qui la Fondazione esprime la particolarità del premio, non è usuale in Italia ed è apprezzabile».
Il Premio Ermanno Casoli è concepito come una commissione che la Fondazione affida, di edizione in edizione, a un artista per realizzare un’opera d’arte permanente in un’azienda del gruppo, con la partecipazione attiva delle persone che vi lavorano. Il Premio viene attribuito a quegli artisti che nella loro ricerca mostrano una particolare sensibilità e attenzione ai temi sociali e politici, in cui la relazione e la condivisione del lavoro diventano elementi essenziali della progettazione, prevedendo un periodo più o meno lungo di residenza nelle aziende coinvolte.
Claire Fontaine, fondata a Parigi nel 2004, è da sempre impegnata nelle questioni dell’autorialità, del femminismo e della sovversione dell’immaginario collettivo, rielabora iconografie familiari in una pratica neo-concettuale che mette in discussione la convenzione della genialità dell’autore e tende a nascondere la continuità tra le opere d’arte contemporanea e la cultura che le precede, costruendo una genealogia di rilettura e di citazione che produce narrative femministe in una storia dell’arte del Ventesimo secolo marcatamente maschile.
Dal 2017 Claire Fontaine vive e lavora a Palermo. La pratica di Claire Fontaine non si focalizza sul genio individuale e l’eccellenza dei singoli ma ricerca l’attivazione delle forze e delle forme presenti nella storia dell’arte e sottolinea il loro contenuto politico. Utilizza il video, la scultura, i testi luminosi spesso in neon, la pittura e la scrittura sia letteraria che saggistica. Una selezione di mostre personali include: Star Reply Forward Info Delete, Memphis, Linz, 2022; Siamo con voi nella notte, Museo del 900, Firenze, 2020; Your Money and Your Life, Galerias Municipais, Lisbona, 2019; La Borsa e la vita, Palazzo Ducale, Genova, 2019; Les printemps seront silencieux, Le Confort Moderne, Poitiers, 2019; #displaced, Städtische Galerie Norhdorn, Nordhorn, 2019 ; Fortezzuola, Museo Pietro Canonica, Villa Medici, Roma, 2016; Tears, Jewish Museum, New York 2013; 1493, Espacio 1414, San Juan, Puerto Rico 2013; Sell Your Debt, Queen’s Nails, San Francisco 2013; Redemptions, CCA Wattis, San Francisco, 2013; Carelessness causes fire, Audian Gallery, Vancouver 2012; Breakfast starts at midnight, Index, The Swedish Contemporary Art Foundation Stockholm 2012; M-A-C-C-H-I-N-A-Z-IO-N-I, Museion, Bolzano, 2012; P.I.G.S., MUSAC, Castilla y León2011; Economies, Museum of Contemporary Art, North Miami 2010.
La Fondazione Ermanno Casoli (FEC), nata nel 2007 in memoria di Ermanno Casoli (Fabriano, 1928 – 1978) fondatore di Elica – azienda leader mondiale nella produzione di sistemi aspiranti da cucina e principale sostenitrice della FEC – promuove iniziative in cui l’arte contemporanea diventa uno strumento didattico e metodologico capace di migliorare gli ambienti di lavoro e di innescare processi innovativi, ponendosi come obiettivo quello di favorire il rapporto tra il mondo dell’arte e quello delle aziende. Pioniera nell’indagare le potenzialità del dialogo fra arte e industria, la FEC si è affermata in Italia come modello di riferimento all’avanguardia nel campo della formazione aziendale attraverso l’arte contemporanea, proponendo attività sempre più strutturate e specializzate, in grado di far interagire questi due mondi nel rispetto dei reciproci obiettivi. Questo metodo è stato oggetto di studio nella pubblicazione “Innovare l’impresa con l’arte. Il metodo della Fondazione Ermanno Casoli”, edita da Egea nel 2018.