FABRIANO – «Fabriano, conosciuta per la sua tradizione industriale, sta vivendo una nuova fase critica legata alla crisi del suo settore produttivo. Le vertenze Beko Europe e Fedrigoni evidenziano, una volta di più, la necessità di un cambio di passo radicale per la sopravvivenza economica e sociale dell’area interna della provincia di Ancona», l’incipit dell’intervento del Direttore della Cna, Massimiliano Santini e del Segretario cittadino, Marco Silvi. Quasi 400 esuberi tra operai (66 a Melano), impiegati e dirigenti (circa 300 tra ridimensionamento degli uffici regionali e chiusura dell’unità di Ricerca e Sviluppo), seconod il Piano industriale presentato da Beko Europe, newco controllata al 75% dai turchi di Arcelik e al 25% dagli americani di Whirlpool, a Fabriano. Mentre per Fedrigoni, a rischio 195 dipendenti della società Giano srl, società attiva nel ramo delle carte d’ufficio che cesserà ogni attività commerciale e produttiva a partire dal primo gennaio 2025, oltre a una 50ina dell’indotto. A conti fatti in 12 mesi rischiano di scomparire oltre 600 posti di lavoro.
La dichiarazione
«La Cna è estremamente preoccupata per il futuro di Fabriano. Abbiamo da tempo denunciato la necessità di un piano strategico per il rilancio della città e della sua industria, ma oggi siamo di fronte a una situazione che rischia di diventare irreversibile. Senza un cambio di passo, le conseguenze in termini di occupazione e benessere sociale saranno devastanti», spiegano Santini e Silvi. «Le nostre imprese hanno una tradizione e una competenza che rappresentano un valore inestimabile. La capacità di lavorare la carta e i metalli con produzioni di massa è stata, in passato, un punto di forza per Fabriano e, ancora oggi, costituisce una dote che possiamo sfruttare per la nascita di nuove esperienze imprenditoriali. L’auspicio è che, attraverso la gemmazione e l’emulazione, possano sorgere nuove attività che contribuiscano a diversificare il nostro panorama industriale». In coda, l’appello. «È fondamentale promuovere incentivi per chi decide di avviare nuove imprese e, al contempo, sostenere la formazione e l’integrazione delle risorse umane che rischiano di rimanere fuori dal mercato del lavoro», suggeriscono il direttore e il segretario, i quali propongono la creazione di un vero e proprio ecosistema favorevole per le nuove imprese, con agevolazioni fiscali, formazione continua e incentivi per l’innovazione. «Solo con un impegno concreto e un piano strategico che coinvolga tutti gli attori del territorio, è possibile rispondere alle sfide di un mercato globale e restituire a Fabriano una prospettiva di crescita», concludono.