Jesi-Fabriano

Croce verde Jesi, benemerenza dell’Anpas per la gestione dell’emergenza Covid-19

L'associazione nazionale delle Pubbliche Assistenze ha riconosciuto il ruolo fondamentale della Croce verde nella gestione dell'emergenza

Il direttivo della Croce verde di Jesi mentre mostra il riconoscimento dell'Anpas

JESI – Un attestato per premiare i giovani della Croce Verde di Jesi per la loro attenta gestione dell’emergenza Covid-19 negli anni 2020 e 2021. Il riconoscimento alla onlus jesina arriva dall’Anpas nazionale presieduta da presidente Fabrizio Pregliasco. L’occasione è stata anche per fare il punto sulle attività dell’associazione jesina impegnata nei servizi di 118 e di soccorso sia in città che nella Vallesina.

«Questo attestato, consegnatoci dall’Anpas nazionale ci riempie di orgoglio – dice il presidente della Croce verde Jesi Samuele Piersanti – è un ringraziamento dell’Associazione nazionale delle Pubbliche Assistenze di cui facciamo parte a tutti i nostri ragazzi, dipendenti e volontari, per essersi spesi in prima persona nella lotta al Coronavirus».

Con legittima soddisfazione il presidente parla anche di numeri: 3.700 gli interventi di emergenza del 2021, di cui l’80% proprio per soccorsi a persone positive, su un totale di 7.000 interventi. «Il nostro parco auto – aggiunge Maria Sas, referente della comunicazione – è composto da quattro mezzi, di cui una prima macchina (la “Jesi27”) attiva 24 ore su 24, sette giorni su sette, la seconda (“Jesi29”) solo 12 ore al giorno, esclusi i festivi. I due mezzi hanno altri due sostitutivi, pronti a essere messi in funzione se questi dovessero avere rotture o malfunzionamenti. In pratica abbiamo 4 mezzi per il 118. È fondamentale avere i mezzi sostitutivi, specie quando accadono episodi come quello di qualche giorno fa…».

Il riferimento è all’aggressione del falconarese ubriaco che, dopo essere stato soccorso per ubriachezza molesta, nel salire in ambulanza ha sradicato dei supporti ferendo due operatori e danneggiando il mezzo. «Ora quell’ambulanza è inservibile e resterà in riparazione almeno per qualche mese – aggiunge il presidente – i danni arrecati al mezzo sono ingenti, perché i supporti staccati hanno anche danneggiato l’apparato elettrico… ». L’uomo è stato denunciato sia per le lesioni ai due operatori che per il danno al mezzo di soccorso, che ora non può adempiere al suo compito di servizio di 118.

Fortunatamente, la Croce verde dispone anche di un’altra ambulanza, molto sofisticata, dotata di monitor e di tutto il necessario per mantenere un paziente stabilizzato durante il trasporto. «Siamo l’unica associazione della Vallesina ad averla – continua Piersanti – si tratta di un mezzo A-LS (A Life support) per il trasferimento di pazienti urgenti con medico a bordo, ed è disposizione del 118».

L’ambulanza A-LS a servizio del 118

Tanti interventi di emergenza, ma la stessa emergenza è cambiata a causa del Covid. E questo ha comportato un costante aggiornamento del personale, ma anche un certo timore nell’esercito di volontari che si è ridimensionato con la pandemia. «In organico adesso possiamo contare su 14 dipendenti e circa 40 volontari – aggiunge Piersanti – . Abbiamo però notato che tra i volontari c’è più remore, più paura. È cambiata la tipologia di emergenza, cambiano le regole di approccio all’intervento, non tutti sono disposti a rischiare. È comprensibile. Il territorio è molto vasto e i soccorsi sempre tantissimi, per cui abbiamo bisogno di forze per far fronte a tutto. Abbiamo tre istruttori interni che svolgono corsi di formazione per i nuovi volontari e possiamo a volte contare anche sulle persone che ci vengono affidate per svolgere i lavori socialmente utili: all’inizio si occupano di mansioni semplici, poi si affezionano a questo mondo e tramite la formazione, vengono impiegati anche nei servizi di emergenza».