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Ancona, finta produzione di vino per ottenere fondi pubblici. Scoperta maxi truffa

Dal novembre 2024 le indagini hanno consentito di accertare oltre 310.000 euro di fondi pubblici illecitamente percepiti da due diverse imprese agricole

Controlli dei Carabinieri Forestali del Gruppo di Ancona appartenenti ai Nuclei di Arcevia, Conero e Jesi – San Marcello in un'azienda vitivinicola
Controlli dei Carabinieri Forestali del Gruppo di Ancona appartenenti ai Nuclei di Arcevia, Conero e Jesi – San Marcello in un'azienda vitivinicola

ANCONA – Dalla mattinata di oggi, 3 aprile, 20 Carabinieri Forestali del Gruppo di Ancona appartenenti ai Nuclei di Arcevia, Conero e Jesi – San Marcello stanno eseguendo attività di perquisizione disposte dalla Procura della Repubblica di Ancona a carico di 3 amministratori di un’impresa agricola con sede in provincia di Ancona, dedita alla coltivazione di uve e alla produzione di vini marchigiani.

In particolare le perquisizioni riguardano le sedi legali di due imprese agricole e un magazzino di stoccaggio di prodotti vitivinicoli nell’Anconetano.

I tre indagati sono accusati di aver posto in essere una presunta truffa aggravata, in concorso tra loro, per il conseguimento di erogazioni pubbliche quantificate in 131.869,36 euro afferenti ai contributi della Politica Agricola Comune degli anni 2022 e 2023 e del Piano di Sviluppo Rurale della Regione Marche relativo al periodo 2014/2020.

Gli indagati, componenti del sistema di amministrazione di una società agricola, avrebbero costituito l’impresa, formalmente destinata alla coltivazione delle uve da vino ed alla produzione di vini, ma in realtà finalizzata al solo scopo di ottenere contributi pubblici mediante fittizia coltivazione dei terreni in un comune della Vallesina.

Le attività odierne sono svolte ad esito di un’articolata attività investigativa condotta dai Carabinieri Forestali del Nucleo di Arcevia che ha già consentito di deferire all’A.G. ulteriori due soggetti ed una impresa agricola per analoghe condotte.

Nel complesso, le indagini dirette dalla Procura di Ancona hanno individuato 310.000 euro di fondi pubblici illecitamente percepiti, e un danno erariale già segnalato alla Procura Regionale della Corte dei Conti di Ancona.