Jesi-Fabriano

Andreea Rabciuc: Gresti, giudizio immediato. Andrà subito a processo ma per spaccio

Gresti si trova ancora agli arresti domiciliari, la procuratrice Irene Bilotta ha chiesto e ottenuto che venga subito processato: comparirà davanti al Gip il 14 novembre

Andreea e Simone

ANCONA – Si trova ancora ristretto agli arresti domiciliari dal giugno scorso Simone Gresti, il 46enne di Moie di Maiolati Spontini accusato di spaccio di sostanze stupefacenti, consumato tra il 2022 e la primavera del 2024. Lo stesso periodo in cui i carabinieri e i soccorritori cercavano disperatamente tracce della sua ex fidanzata, Andreea Rabciuc, 27enne romena, sparita nel nulla il 12 marzo 2022 dopo una turbolenta serata a Montecarotto proprio insieme a lui e ad altri due amici.

I poveri resti di Andreea saranno ritrovati dopo due anni, il 20 gennaio 2024 in un casolare diroccato a neanche un km dal luogo della scomparsa. Per la sua sparizione e per la morte, resta unico indagato proprio Simone Gresti.
La Pm Irene Bilotta che ha in mano il fascicolo sulla povera Andreea, gli contesta i reati di sequestro di persona, omicidio volontario e in alternativa, istigazione al suicidio. Ma nell’ordinanza di custodia cautelare che aveva portato Gresti ai domiciliari si fa riferimento non solo allo spaccio continuato di stupefacenti, ma anche ai maltrattamenti in famiglia: il riferimento è alle vessazioni e prevaricazioni che la ragazza avrebbe subito durante la relazione e che l’avevano spinta a rivolgersi a un centro antiviolenza.

Ora la Procura accelera sul caso e il sostituto procuratore Irene Bilotta ha chiesto e ottenuto dal Gip il rito immediato per Gresti, che sarà processato per spaccio di cocaina il 14 novembre. Gli inquirenti avrebbero ricostruito gli episodi di spaccio, almeno 10, di modiche quantità di cocaina, cedute soprattutto a giovani acquirenti tra Moie, Castelplanio e Monsano. A inchiodare Gresti, le intercettazioni telefoniche e gli appostamenti dei carabinieri della Compagnia di Jesi.

La difesa di Gresti – composta dagli avvocati Emanuele Giuliani e Gianni Marasca – sta valutando di procedere con un rito alternativo, forse anche di chiedere l’affidamento in prova che, se accolta dal giudice, potrebbe portare alla sospensione del procedimento e all’estinzione del reato.
Restano comunque in piedi le accuse per la povera Andreea, sebbene a seguito delle analisi sui resti e delle perizie eseguite sul luogo del ritrovamento, la Procura ipotizzi che Andreea si sia tolta la vita.