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Fabriano: fissati i funerali di Lucia e Diego, i coniugi morti nell’incidente di Torrette

Domenica 11 gennaio l'ultimo saluto a Lucia Manfredi e Diego Duca: sarà giorno di lutto cittadino. «La famiglia ringrazia quanti prenderanno parte alla cerimonia di suffragio e per le offerte devolute a favore del figlio»

Lucia Manfredi e Diego Duca
Lucia Manfredi e Diego Duca

FABRIANO – Sono stati fissati i funerali di Lucia Manfredi e Diego Duca, moglie e marito morti il 4 gennaio scorso nel terribile incidente che si è verificato nella zona Torrette di Ancona. Si svolgeranno domenica 12 gennaio alle 11 nella chiesa di San Nicolò a Fabriano.

Domani, 11 gennaio, a partire dalle 13, sempre nella chiesa di San Nicolò, nel centro storico di Fabriano, sarà aperta la camera ardente, «dove chiunque può venire per rendere omaggio a Lucia e Diego Duca», fa sapere il parroco Don Aldo Buonaiuto, ricordando anche che alle 19:30 sarà recitato un Santo Rosario.

Dopo il rito funebre, Lucia e Diego riposeranno nel cimitero di Santa Maria. «La famiglia ringrazia quanti prenderanno parte alla cerimonia di suffragio e per le offerte devolute a favore del figlio e della nonna Fernanda, tramite la parrocchia, con un solo Iban dedicato: IT16G0760102600001073483768».

Il cordoglio

La tragedia accaduta ad Ancona, esattamente nel quartiere Torrette il 4 gennaio scorso, con la morte della dottoressa Lucia Manfredi, 40enne, di Fabriano, neurologa in servizio all’ospedale regionale di Torrette, e di suo marito Diego Duca, autista 118, genitori di un bambino di 10 anni, continua a suscitare tanto dolore a Fabriano. Tanto da indurre il sindaco di Fabriano, Daniela Ghergo, a proclamare il lutto cittadino in concomitanza con lo svolgimento dei funerali.

Anche il vescovo della diocesi Fabriano-Matelica, monsignor Francesco Massara, ha espresso a più riprese parole di vicinanza. «Con profonda commozione e doloroso sconcerto, condivido la preghiera di suffragio e di riconoscenza di coloro che hanno conosciuto, stimato, amato questa bellissima coppia di coniugi. Non saranno mai sufficienti l’affetto e la vicinanza verso questo bambino rimasto orfano ma che vogliamo tutti, come comunità, adottare nel nostro cuore anche con segni concreti di attenzione. Dobbiamo ripartire insieme dal seme di speranza che il Vangelo ci chiede continuamente di seminare perché la vita non finisce con la morte e per tutti noi c’è una prospettiva di eternità. Con questa certezza affidiamo alla misericordia e alla gloria di Dio l’anima di Diego e Lucia e affidiamo al conforto del Padre i cari che ora li piangono», conclude.

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