JESI – Un uomo di 45 anni ieri sera (4 gennaio) è stato colto da un infarto sotto la doccia dopo l’allenamento di rugby nel campo jesino. A salvarlo sono stati le donne e gli uomini del Rugby Jesi che con prontezza e preparazione gli hanno praticato il massaggio cardiaco e la respirazione assistita.
A raccontare quanto accaduto è Antonio Grassetti, avvocato di Rugby Jesi ‘70: «Il nostro amico, dopo aver sentito un leggero dolore alla spalla sinistra, ha deciso di rientrare nello spogliatoio. Il dolore si è poi diffuso al petto e sotto la doccia è caduto a terra privo di sensi – spiega l’avvocato jesino – L’organizzazione, la dotazione sanitaria, la preparazione e la prontezza delle donne e degli uomini del Rugby Jesi hanno salvato la vita all’uomo, colto da infarto durante l’allenamento». Per fortuna i giocatori della Old hanno immediatamente prestato soccorso al 45enne, Andrea il suo nome, e lo hanno adagiato nella stanza attigua alle docce: qui, mentre un giocatore gli praticava il massaggio cardiaco, una giocatrice e dirigente della squadra femminile ha eseguito la respirazione assistita.
«Il defibrillatore, di cui la nostra società sportiva è dotata da tempo, completava l’opera di salvataggio – continua Grassetti – Nel frattempo sono stati avvertiti i soccorsi sanitari, che intervenuti tempestivamente, hanno trasportato il malcapitato all’ospedale regionale di Torrette dove è stato sottoposto ad un intervento chirurgico». Adesso l’uomo è sedato e tra un paio di giorni si potranno avere notizie più certe sulla sua salute. «Il Rugby Jesi ’70 è vicino alla moglie e ai figli di Andrea – spiega la Società – in attesa di ricevere buone notizie».
«Quanto accaduto – prosegue il legale jesino – dimostra quanto sia importante che una società sportiva sia munita dei previsti strumenti salva vita e che, almeno i suoi dirigenti, siano formati sugli elementi del primo soccorso. Meritano inoltre un sentito ed accorato grazie i ragazzi e le ragazze che, generosi, preparati, freddi ed operativi, hanno preso di petto l’accaduto, approntando in brevissimo tempo gli strumenti e le manovre giuste ed efficaci, sicuramente idonee a salvare la vita al nostro compagno ed amico, facendoci sentire veramente orgogliosi di appartenere a questo Club».