JESI – Nella giornata di ieri, 22 gennaio, al termine dell’attività investigativa, personale della Polizia di Stato del Commissariato di Jesi deferiva in stato di libertà all’autorità giudiziaria competente un cittadino pakistano 24enne per il reato di danneggiamento.
Il fatto
Lo scorso 18 dicembre, intorno alle ore 9.35 della mattina arrivava sulla linea d’emergenza 112 Nue la chiamata di una donna, la quale, con toni concitati, riferiva che un individuo si era presentato nell’edificio dove la stessa lavorava e con calci e pugni aveva danneggiato la porta d’ingresso della cooperativa.
In particolare, agli agenti intervenuti sul posto, la donna raccontava che pochi istanti prima mentre si trovava negli uffici della cooperativa per cui lavorava, un uomo pretendeva di accedere e non trovando risposta, si scagliava contro la porta d’ingresso, colpendola ripetutamente con calci e pugni, scaraventando per terra tutto ciò che trovava.
La donna, riconosceva l’uomo perché autore, nel recente passato, di episodi similari, ed impaurita si chiudeva a chiave all’interno degli uffici, unitamente ai suoi colleghi, contattando il numero di emergenza. I poliziotti, effettivamente, constatavano che il portone di accesso della palazzina dove vi era la cooperativa era stato forzato e che la porta d’ingresso della cooperativa, al primo piano, era stata danneggiata nella parte centrale verosimilmente con un pugno.
L’uomo, in passato, aveva fatto parte di un progetto per l’integrazione di cittadini extracomunitari ed in svariate circostanze si era presentato in ufficio rivendicando la consegna dei documenti di soggiorno. L’individuo in questione, da accertamenti, risultava avere precedenti per danneggiamento. Gli agenti, si mettevano alla ricerca dello stesso nelle aree limitrofe alla struttura ma con esito negativo. Veniva avvisato dell’accaduto il responsabile della cooperativa e nei giorni a seguire venivano assunte sommarie informazioni da chi era a conoscenza dei fatti. Nel pomeriggio di ieri, l’uomo, rintracciato sul territorio ed accompagnato in Commissariato, veniva formalmente indagato per il reato di danneggiamento nonché proposto per la misura di prevenzione dell’avviso orale al vaglio del Questore di Ancona.