JESI – Nella giornata di ieri 23 dicembre, al termine dell’attività investigativa, personale della Polizia di Stato del Commissariato di PS di Jesi ha deferito in stato di libertà all’autorità giudiziaria due 28enni, rispettivamente di Avellino e di Napoli, per il reato di truffa aggravata.
Nel caso del 28enne di Avellino, lo scorso 23 novembre la vittima, un 52enne della provincia di Ancona, aveva sporto querela per truffa. Dovendo acquistare un ricambio per la sua automobile, aveva trovato in rete un sito di autodemolizioni e contattato l’utenza indicata. L’interlocutore aveva risposto che il ricambio “quadro strumenti” era disponibile al prezzo di 100 euro, comprensive delle spese di spedizione. La persona che si presentava come dipendente della ditta, aveva comunicato per il futuro una nuova utenza cellulare e a mezzo whatsApp inviato al malcapitato il numero iban sul quale avrebbe dovuto effettuare il bonifico. Una volta effettuato tale bonifico, trascorsi alcuni giorni, non vedendo arrivare alcunché, il 52enne aveva tentato di contattare i due numeri di cellulare senza ricevere alcuna risposta. I poliziotti hanno accertato anzitutto che sul sito della ditta c’erano molteplici recensioni negative sul conto della stessa, che lasciavano ben ipotizzare come in realtà si trattasse di un sito dove venivano perpetrate le truffe. Inoltre, gli accertamenti espletati presso l’ufficio antiriciclaggio delle Poste italiane, hanno permesso di risalire all’intestatario della carta legata all’iban nel quale era confluita la somma di denaro, un giovane 28enne di Avellino, con precedenti specifici per truffe attuate con lo stesso modus operandi. Questi, raggiunto dalla Polizia del posto su delega del Commissariato di Jesi, è stato deferito in stato di libertà all’AG competente per truffa aggravata dall’essere il fatto commesso a distanza, mediante l’utilizzo di strumenti telematici idonei ad ostacolare la propria identificazione.
Nel secondo caso, lo scorso 7 dicembre la vittima, un 31enne jesino, in sede di querela aveva riferito che nel pomeriggio del 21 novembre scorso aveva ricevuto un messaggio sul canale dove abitualmente riceveva le comunicazioni da parte dell’Istituto di credito di cui è correntista. Il messaggio diceva testualmente “un dispositivo ha accesso al suo account dissocialo ora” con un link a seguire. La vittima cliccava sul link e veniva subito reindirizzato ad una pagina del tutto simile a quella del sito della banca di appartenenza, dove inseriva i suoi dati e il numero di cellulare. Poco dopo, veniva contattato da uno pseudo addetto clienti della banca, che lo metteva a conoscenza del fatto che ignoti avevano avuto accesso al suo conto corrente e effettuato pagamenti a mezzo bonifico. Aggiungeva, che per bloccare tali addebiti avrebbe dovuto seguire una serie di operazioni che sarebbero stati indicati. A questo punto, al 31enne era stato chiesto di procedere ad alcuni bonifici sull’iban fornitogli. La vittima, fidandosi di colui che pensava essere un addetto della banca, gli ha comunicato i codici OTP ricevuti via sms e effettuato 2 bonifici, uno dell’importo di 1590 euro e l’altro di 2.400 euro a favore di due distinti iban. Terminate le operazioni, l’addetto lo rassicurava che gli accessi al suo conto corrente erano stati bloccati e che si sarebbe fatto sentire in serata.
Ripensando alla stranezza di quanto accaduto, percependo che potesse trattarsi di raggiro, tramite numero verde lo jesino era riuscito a bloccare il bonifico di 2400 euro ma non quello di 1590, rivolgendosi alla Polizia di Stato del Commissariato. Gli accertamenti espletati dai Poliziotti, all’indomani della querela, hanno consentito di risalire all’intestatario del conto corrente legato ad uno dei due iban nel quale era confluita la somma di denaro, un giovane 28enne di Napoli che, raggiunto dalla Polizia del posto su delega del Commissariato di Jesi, è stato deferito in stato di libertà all’AG competente per truffa aggravata dall’essere il fatto commesso a distanza mediante l’utilizzo di strumenti telematici idonei ad ostacolare la propria identificazione.
Il Dirigente del Commissariato mette in guardia i cittadini raccomandando di non cliccare mai su link che reindirizzano su siti truffa , non fornire mai dati personali e password, contattare in caso di dubbi direttamente la banca di appartenenza parlando col direttore e soprattutto rivolgersi alla Polizia di Stato che, grazie all’esperienza derivante dai tanti casi trattati, potrà aiutare le vittime a scongiurare veri e propri depauperamenti patrimoniali .