Jesi-Fabriano

Jesi, dopo le denunce arrivano i Daspo per i sei giovani della rissa in centro storico

Nella notte tra l'1 e il 2 febbraio i fatti avevano visto protagonisti sei giovani di nazionalità italiana, tunisina e nigeriana, di età compresa tra i 18 e i 20 anni. Vietato per tre anni l'accesso ai locali tra Costa Mezzalancia, Arco del Soccorso, piazza Spontini e Arco del Magistrato 

Una veduta del centro storico di Jesi

JESI – Il Questore di Ancona ha emesso sei misure di prevenzione nei confronti dei giovani denunciati per reati contro il patrimonio e la persona a seguito della rissa scoppiata nel centro storico di Jesi nella notte tra l’1 e il 2 febbraio e che ha visto protagonisti sei giovani – di nazionalità italiana, tunisina e nigeriana – di età compresa tra i 18 e i 20 anni, tutti denunciati. La Polizia di Stato ha avviato un’istruttoria che ha condotto all’emissione di sei provvedimenti Divieti di Accesso alle Aree Urbane – cd. Daspo Willy. Provvedimenti che il Questore ha ritenuto dover adottare immediatamente, come monito per i soggetti che, forti del branco, hanno commesso tali reati, creando pericolo e alimentando il senso di insicurezza dei cittadini in una zona del centro storico densamente frequentata. A seguito dell’istruttoria è emerso anche come, seppur molto giovani, i ragazzi avevano già qualche precedente.

Pertanto, in considerazione del loro comportamento antisociale, caratterizzato da una forte connotazione violenta, ai sei giovani è stato vietato per tre anni l’accesso ai locali pubblici compresi tra Costa Mezzalancia, Arco di Soccorso, piazza Spontini e Arco del Magistrato. 

Il “Daspo Willy” è una misura di prevenzione personale di competenza del Questore, nella sua veste di Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza, che rientra nella categoria dei “divieti di accesso alle aree urbane”, la cui disciplina è stata potenziata nel dicembre 2020, dopo i tragici fatti che portarono all’omicidio del ventiduenne Willy Monteiro. Il decreto prevede che, nei confronti delle persone denunciate negli ultimi 3 anni per reati commessi in occasione dei gravi disordini in pubblici esercizi o in locali di pubblico intrattenimento o nelle immediate vicinanze degli stessi, qualora dalla condotta possa derivare un pericolo per la sicurezza, il Questore possa vietare loro l’acceso in dette aree. La violazione del Daspo citato integra autonomo delitto, punito con la reclusione da 6 mesi a 2 anni e una multa fino a 20.000 Euro.