Jesi-Fabriano

Jesi, guasto ai pagamenti digitali di una tabaccheria: finto tecnico chiama per risolvere la situazione. Denunciato per truffa

La polizia del Commissariato di Jesi deferiva in stato di libertà all’autorità giudiziaria competente un cittadino leccese. I dettagli della truffa

JESI – Nella giornata di ieri, 8 gennaio, al termine dell’attività investigativa, personale della polizia del Commissariato di Jesi deferiva in stato di libertà all’autorità giudiziaria competente un cittadino leccese 35enne, con precedenti di polizia, per il reato di truffa.

La vicenda
Lo scorso 11 dicembre, la vittima (60enne) sporgeva querela per truffa. La donna, mentre si trovava nella tabaccheria di cui è titolare il figlio, assente per un impegno improvviso, verso mezzogiorno riceveva una telefonata sull’utenza fissa dell’esercizio. L’interlocutore si presentava come addetto del servizio clienti di un’azienda che si occupa del circuito di pagamenti digitali, segnalando un cattivo funzionamento. Effettivamente, da alcuni giorni, nel terminale del circuito di pagamento si riscontravano dei problemi nelle transazioni. Per risolvere tali inconvenienti tecnici, l’uomo, qualificatosi come tecnico, era pronto a dettare precise disposizioni. Lo stesso, riferiva alla donna che avrebbe ricevuto sulla e mail personale un codice OTP. In effetti, la donna riceveva un messaggio all’interno del quale era contenuto un Qrcode che attivava con il lettore ottico dell’esercizio e veniva reindirizzata al sito della società. Qui inseriva i dati della carta di credito ed i dati personali e le veniva chiesto di effettuare un bonifico su un iban appositamente fornitole, dell’importo di euro 980.

Eseguito il pagamento, il finto tecnico le chiedeva di procedere ad un nuovo bonifico ma considerato che i dati anagrafici della donna non venivano più accettati, la invitava ad inserire i dati ed i documenti di un’altra persona. Pensando di risolvere il malfunzionamento dell’apparato, chiedeva ad un avventore della tabaccheria di fornirle i suoi documenti, inserendo così i suoi dati, eseguendo 2 ulteriori bonifici dell’importo di 980 e 500 euro. La donna dava riscontro dell’avvenuto pagamento tramite foto su whatsApp. Da quel momento, la comunicazione si interrompeva e la malcapitata contattando la società apprendeva che era stata sicuramente vittima di truffa. Gli accertamenti espletati dai poliziotti del Commissariato, consentivano di procedere al sequestro preventivo del conto corrente collegato all’iban nel quale erano confluite tutte le somme di denaro, bloccandone la movimentazione. L’intestatario del conto corrente, era un individuo leccese 35enne con precedenti per truffe eseguite con lo stesso modus operandi. Pertanto l’uomo, raggiunto dalla polizia del posto su delega di questo Commissariato, veniva deferito in stato di libertà all’AG competente per truffa.