Jesi-Fabriano

Jesi, minacce al vice presidente della squadra avversaria dopo la partita di basket: denunciato un dirigente

La sera del 20 dicembre scorso, in una palestra di Jesi, si svolgeva una "sorta di derby" tra due squadre di pallacanestro. A fine partita i primi screzi

JESI – Ieri (9 gennaio), al termine dell’attività investigativa, personale della polizia di Stato del Commissariato deferiva in stato di libertà all’AG competente un cittadino jesino 53enne per il reato di minacce gravi. Lo scorso 21 dicembre , il vice presidente di una squadra di basket, che milita nel campionato di serie D regionale, subiva delle minacce telefoniche al termine di un incontro di basket. Stesse minacce, venivano rivolte ad altro collaboratore della medesima società sportiva. Autore della condotta intimidatrice un dirigente della squadra avversaria.

Per comprendere il movente occorre andare all’antefatto. La sera del 20 dicembre scorso, in una palestra di Jesi si svolgeva una sorta di derby tra due squadre di pallacanestro. Durante la partita, tutto procedeva regolarmente in un clima di leale competizione sportiva davanti ad una festosa e tranquilla platea di tifosi. A fine partita, dopo le 23, fuori dalla palestra in cui si era svolta la competizione, un gruppetto sparuto di tifosi della squadra perdente avrebbe aggredito verbalmente il figlio di un dirigente della squadra avversaria. Di tale aggressione verbale, che sarebbe avvenuta fuori dall’impianto a partita ultimata, non si aveva riscontro alcuno. Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine «tale dirigente additava come diretti responsabili dell’accaduto il vice presidente ed il collaboratore della squadra perdente, offendendoli, denigrandoli e diffamandoli tramite un social network. Non pago di ciò rivolgeva nei loro confronti specifiche minacce di morte tramite sms vocali inviati con l’applicativo whatsApp, palesando l’intenzione di investirli con l’auto. Inoltre, veniva filmato sulla pubblica via, a poche centinaia di metri dalla palestra, luogo di ritrovo di tifosi, urlando e sbraitando con una spranga di ferro in mano. In merito a ciò giungevano chiare segnalazioni da parte dei cittadini».

Le indagini, espletate dai Poliziotti del Commissariato, consentivano di raccogliere elementi indiziari nei confronti del dirigente della squadra avversaria protagonista di tale exploit il quale, convocato in Commissariato, veniva deferito in stato di libertà all’AG competente per minacce gravi.

E sempre nella giornata di ieri, 9 gennaio, personale della polizia di Stato del Commissariato di Jesi, traeva in arresto cittadino jesino 30enne in esecuzione dell’ordinanza emessa dal Tribunale di Sorveglianza di Ancona per l’espiazione della pena detentiva in regime di detenzione domiciliare, dopo l’ordinanza di rigetto della domanda di ammissione all’affidamento in prova ai servizi sociali. L’uomo, con a carico due condanne per reati in materia di spaccio stupefacenti, dovrà espiare un anno di reclusione. Pertanto, dopo gli adempimenti di rito, veniva condotto in vinculis nel proprio domicilio.