JESI – Una morte sopraggiunta all’improvviso – forse un infarto – che ha strappato alla vita nelle prime ore di questo 26 febbraio il cinquantenne Ezio Bardi, nome legato alla terza generazione della famiglia che aveva fondato la notissima omonima pasticceria – nel 1927 – di Corso Matteotti, nota per la sua produzione dolciaria, dal gelato artigianale alla qualità delle paste.
La notizia si è diffusa in poche ore nella città chiamata ad affrontare l’emergenza neve, lasciando attoniti i tanti che lo conoscevano, che frequentavano insieme a lui la palestra Body Line, che erano affezionati clienti da tanti anni del bar pasticceria con le sue celeberrime “meringhe di Bardi“, tanto che c’è chi ha proposto, con una petizione sui social, di elevare il prodotto a Patrimonio dell’Unesco.
«Lo avevo visto proprio ieri sera uscire dalla porta laterale che dà in vicolo Pietro Grizio», ricorda commosso e ancora incredulo Daniele Massaccesi, presidente del Consiglio comunale.
«Sono un frequentatore da decenni della pasticceria e da tanti anni lo conoscevo. Non ci posso ancora credere…».
Oggi il locale, come tutti i lunedì, è chiuso per turno, serrande abbassate, in parte nascoste alla vista dai ponteggi che rivestono tutta la facciata del palazzo per lavori.