JESI – Danno addosso agli agenti di Polizia, intervenuti per i rumori molesti provocati dal motociclo sul quale circolavano in via Gallodoro. E interviene quindi anche il padre del conducente del mezzo, al punto che occorre pure l’intervento di un militare dell’Esercito di passaggio per fermarli. A quel punto padre e figlio, italiani e residenti non lontano da Jesi, finiscono agli arresti. Misura restrittiva convalidata dal Tribunale di Ancona: entrambi dovranno rispondere di rifiuto di generalità, resistenza, violenza e lesioni.
È accaduto in città la scorsa notte, quando l’equipaggio in servizio nella consueta attività di controllo del territorio è stato richiamato in via Gallodoro per i rumori molesti provocati da una moto. All’arrivo degli agenti il conducente del mezzo, a bordo del quale si trovava anche un passeggero, ha cercato di allontanarsi ma è stato fermato. A quel punto alla richiesta di documenti i due hanno rifiutato di fornire le loro generalità e farsi identificare. E a nulla sono valsi i tentativi di persuasione da parte degli uomini in uniforme. I due giovani hanno continuato, in un crescendo di resistenza che si è fatto poi aggressività, sfociando infine in vere e propri azioni di violenza. A intervenire è stata anche una terza persona, rivelatasi appunto il padre del conducente del motociclo, che invece di ricondurre gli animi alla calma ha pensato di dare ma forte al figlio contro gli agenti, usando a sua volta violenza. Questi ultimi a quel punto, aiutati anche da un militare dell’esercito trovatosi a passare sul posto e attirato dall’acceso intervento in atto, sono riusciti a ripristinare l’ordine e, a norma di legge, hanno tratto in arresto padre e figlio.