JESI – Nella giornata di ieri 21 novembre, al termine dell’attività investigativa, il personale di polizia giudiziaria del Commissariato di Jesi ha deferito in stato di libertà all’autorità giudiziaria competente una 52enne napoletana, con precedenti di Polizia per il reato di truffa aggravata.
Il 25 ottobre scorso la vittima, un 58enne, in sede di querela aveva riferito che dovendo effettuare la vendita della propria autovettura, aveva la necessità di attivare un’assicurazione a copertura del mezzo. Pertanto, navigando sul web, aveva trovato un’offerta vantaggiosa da parte di una compagnia.
Contattato il numero servizio clienti indicato nel sito, spiegando all’interlocutore della sua esigenza di attivare una polizza a copertura del mezzo per la durata di un giorno. Il sedicente operatore assicurativo rispondeva che il costo della polizza era di 50 euro che avrebbe dovuto pagare a mezzo ricarica postepay. Effettuata la ricarica, la vittima riceveva sulla sua mail dal sedicente operatore della compagnia un contratto di assicurazione. Volendo sincerarsi della veridicità della polizza, si recava presso una sede locale ove faceva l’amara scoperta dell’inesistenza della polizza e che era stato, dunque, vittima di un raggiro.
Accertamenti presso l’ufficio antiriciclaggio delle Poste italiane, permettevano di appurare che la carta postepay, nella quale era confluita la somma di 50 euro risultava intestata ad una donna napoletana. Tale carta, era stata utilizzata anche nel settembre 2023 per farvi confluire somme di denaro compendio di altre truffe perpetrate dalla donna in danno di ignare vittime. Pertanto, inchiodata alle sue responsabilità dai gravi elementi indiziari a suo carico, raggiunta dalla Polizia del posto su delega del Commissariato, è stata deferita in stato di libertà aper truffa in concorso aggravata dall’essere il fatto commesso a distanza mediante l’utilizzo di strumenti telematici idonei ad ostacolare la propria identificazione.
Il Dirigente del Commissariato, Vice Questore Paolo Arena, mette in guardia tutti i cittadini nel fare attenzione a concludere operazioni on line, verificando l’attendibilità di certi siti, «anche quando si tratta di piccole operazioni perché molto spesso chi delinque riesce ad essere più convincente proprio con richieste esigue di denaro che , moltiplicate più volte in ambito nazionale in danno di più vittime, comportano ingenti guadagni. Esistono, naturalmente, alcuni elementi per individuare un possibile sito clone/truffa: mancanza di indicazione dei dati del venditore (sede, partita IVA, iscrizione al registro delle imprese), errori grammaticali o di ortografia nei testi del sito, mancanza di informativa sulla privacy, modalità di pagamento insolite, utilizzo di un nome per il sito non attinente all’attività svolta. In questi casi, occorre interrompere ogni operazione e contattare immediatamente la Polizia di Stato».