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Jesi, la truffa sulla vendita dell’autocarro viaggia sul marketplace di Facebook: denunciato 40enne

Vittima un 50enne jesino, insospettito dalla immediata richiesta del saldo della cifra dopo il versamento della caparra. Alla richiesta di un video per verificare le condizioni del mezzo, la scomparsa del finto venditore, che aveva pure creato ad arte un sito vetrina

Jesi, polizia

JESI – Nella giornata di ieri 23 febbraio, al termine dell’attività investigativa, il personale della Polizia di Stato del Commissariato di Jesi ha deferito in stato di libertà all’autorità giudiziara competente un 40enne piemontese con precedenti penali per il reato di truffa aggravata.

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Lo scorso 14 novembre la vittima, un 50enne jesino, aveva sporto querela per la truffa patita. In particolare, dopo aver notato un autocarro in vendita sul marketplace di Facebook al prezzo di 14.500 euro, aveva preso contatti col venditore tramite piattaforma messenger scambiandosi i numeri di cellulare.

Accordatasi con lo pseudo venditore, la vittima, in data 12 novembre, aveva versato a titolo di caparra la somma di 2.900 euro mediante bonifico istantaneo. Dopo aver inviato la ricevuta del bonifico, il venditore aveva preteso il saldo della somma residua, nonostante la consegna del veicolo fosse prevista per il 15 novembre. Insospettitosi, il malcapitato aveva chiesto di effettuare una video chiamata per verificare le condizioni del veicolo ma a tale richiesta il venditore, accampando scuse varie, si era sottratto avvisandolo che non era più interessato alla vendita del mezzo e che gli avrebbe presto restituito la caparra versata. Cosa che non è avvenuta.

Dagli accertamenti espletati dalla squadra di polizia giudiziaria del Commissariato, è emerso che il sito internet del truffatore era stato creato ad arte con numerose inserzioni afferenti alla vendita di autoveicoli, il tutto per carpire la fiducia delle vittime. Inoltre, il conto corrente risultava utilizzato in episodi analoghi di truffe e numerosi erano i prelievi effettuati su atm postali della città di Alessandria per circa 34mila euro.

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Pertanto è stata inoltrata richiesta alle Poste italiane al fine di recuperare i filmati di operazioni effettuate agli ATM postali con la carta collegata al conto corrente de quo. Dalla visione dei filmati, si notava sempre e solo un soggetto eseguire tali prelievi e cioè l’intestatario del conto nel quale erano confluite le somme della vittima, un cittadino di Alessandria con precedenti penali il quale, raggiunto dalla Polizia del posto, su delega del Commissariato di Jesi, è stato deferito in stato di libertà per truffa aggravata dall’uso di strumenti telematici.